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Per gli addetti ai lavori non è una novità , ma per molti consumatori questo nome può non significare un granché. Il nome è TBHQ ed è l’acronimo di terz-butil-idrochinone, un conservante presente in molti alimenti (oli da cucina, carni e pesce congelati) e alimenti trasformati come patatine, biscotti, corn flakes e cracker.
Indicato in etichetta con la tranquillizzante sigla E319, questo additivo permesso tanto in Europa che negli Stati Uniti può danneggiare il sistema immunitario. È quanto conclude un nuovo studio peer-reviewed dell’Environmental Working Group, Ong ambientalista statunitense.
Per lo studio, pubblicato questa settimana sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, i ricercatori dell’EWG hanno utilizzato i dati del Toxicity Forecaster dell’Agenzia per la protezione ambientale, o ToxCast, per valutare i rischi per la salute delle sostanze chimiche più comuni aggiunte al cibo.
IL TBHQ (E319) PUO’ INDEBOLIRE IL SISTEMA IMMUNITARIO E RENDERE PIU’ DEBOLI I VACCINI
L’analisi ha mostrato che il TBHQ è dannoso per il sistema immunitario sia nei test sugli animali che nei test non animali noti come test tossicologici in vitro ad alto rendimento. E questo risultato è giustamente considerato di particolare preoccupazione durante la pandemia di coronavirus.
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“La pandemia ha concentrato l’attenzione pubblica e scientifica sui fattori ambientali che possono avere un impatto sul sistema immunitario”, ha affermato Olga Naidenko, Ph.D., vicepresidente di EWG per le indagini scientifiche e autrice principale del nuovo studio. “Prima della pandemia, le sostanze chimiche che potevano danneggiare le difese del sistema immunitario contro le infezioni o il cancro non ricevevano sufficiente attenzione dalle agenzie di sanità pubblica. Per proteggere la salute pubblica, questo deve cambiare “.
UN CONSERVANTE MOLTO AMATO DALL’INDUSTRIA
Il TBHQ è un conservante molto diffuso negli alimenti trasformati, utilizzato per molti decenni e non ha alcuna funzione oltre ad aumentare la durata di conservazione di un prodotto. Utilizzando nuovi risultati di test non su animali da ToxCast, EWG ha scoperto che TBHQ ha influenzato le proteine ​​delle cellule immunitarie a dosi simili a quelle che causano danni negli studi tradizionali. Studi precedenti avevano scoperto che TBHQ potrebbe influenzare il funzionamento dei vaccini antinfluenzali e potrebbe essere collegato a un aumento delle allergie alimentari.
MA EUROPA E STATI UNITI NON RINUNCIANO ALL’E319
L’additivo alimentare è stato messo al bando in Giappone ma continua ad essere autorizzato (e quindi utilizzato) in Europa o negli Stati Uniti: nella nostra guida sugli additivi alimentari avevamo indicato il butilidrochinone terziario con il semaforo rosso, ovvero tra gli additivi da evitare perché provoca irritazioni cutanee e gastriche oltre ad essere controindicato negli asmatici. Una considerazione che si aggrava dopo che varie ricerche hanno dimostrato come l’E319 minacci il nostro sistema immunitario e indebolisce l’efficacia del vaccino anti influenzale.
Qualche anno fa l’Efsa ha sottoposto a rivalutazione l’additivo – consentito con una dose giornaliera accettabile (Dga) di 0,7 mg / kg di peso corporeo – concludendo che le stime dell’esposizione sono tali da far superare la Dga, in particolare nei lattanti.
Ora sarebbe davvero il caso di intervenire senza perdere altro tempo. Tempo, del resto, che si è perso abbondantemente se si considera che la prima ricerca sugli effetti sul sistema immunitario e sulla vaccinazione antinfluenzale sono datati 2019. Insomma i ricercatori dell’Università del Michigan ci avevano avvertito ben prima dell’irrompere sulla scena mondiale del Covid e poi dei vaccini.