“Consiglio Ue, stop agli sponsor delle multinazionali”: la petizione di Foodwatch

MULTINAZIONALI_UE

L’ultima sponsorizzazione per la presidenza di turno del Consiglio della Ue affidata ora al Portogallo se la è aggiudicata la Sumol + Compal, il distributore di Pepsi-Cola e altre bevande analcoliche nel paese lusitano, nonché la The Navigator Company, un’azienda di prodotti di carta che, secondo gli attivisti della Ong Foodwatch, è “associata a piantagioni di monocoltura e incendi boschivi nel paese”.

Per chiedere lo stop alla pratica delle sponsorizzazioni da parte delle multinazionali, Foodwatch, Corporate Europe Observatory e Climáximo hanno avviato una petizione (firma qui) diretta al presidente di turno, il portroghese, Antonio Costa e agli altri 26 ambasciatori dei paesi membri.

Da Coca-Cola a Bmw passando per Microsoft

La pratica di ricevere uno sponsor da parte di multinazionali per i lavori del Consiglio Ue – composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri e dal presidente della Commissione che viene affidato a turno ogni 6 mesi – è però antica- risale almeno al 2004 – e radicata.

La presidenza croata (gennaio-giugno 2020) ha accettato la sponsorizzazione dell’Ina, una compagnia petrolifera, e dei produttori di automobili Peugeot e Citroën. Per la presidenza finlandese (luglio-dicembre 2019) è stata Bmw mentre per la presidenza rumena (gennaio-giugno 2019) gli sponsor includevano Coca-Cola, Mercedes e la compagnia petrolifera OMV Petrom. La presidenza austriaca (luglio-dicembre 2018) è stata sponsorizzata, tra gli altri, da Microsoft e Porsche, mentre la presidenza bulgara (gennaio-giugno 2018) ha accettato fino a 50 sponsor privati.

“Alcune di queste società – scrive Foodwatch – sono i principali lobbisti dell’Ue, che spendono milioni di euro all’anno per influenzare il processo decisionale della Ue. È assolutamente chiaro perché queste società vorrebbero ingraziarsi le presidenze del Consiglio, i ministri e i funzionari degli stati membri, anche se i dettagli completi dei benefici che ricevono sono tenuti nascosti al pubblico”.

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“Sponsor in conflitti di interessi”

Con la raccolta di firme a livello europeo le Ong chiedono che la stessa Ue metta fine a questa pratica. “È inaccettabile. Come possono i governi dell’Ue firmare accordi con aziende i cui prodotti sono in diretta contraddizione con le politiche che si stanno sviluppando? Il Green Deal della Commissione e la strategia Farm to Fork, il Piano contro il cancro della Ue riconoscono tutti che ciò che consumiamo ha effetti diretti sulla salute e sull’ambiente, eppure le aziende che producono bevande analcoliche piene di zucchero sono attivamente promosse dai nostri responsabili delle decisioni. Altri accordi negli ultimi anni sono stati con aziende di combustibili fossili, case automobilistiche e Big Tech”.

Firma qui la petizione.