Non ci sono solo gli agricoltori statunitensi che inchiodano nei tribunali la Bayer con risarcimenti milionari perché per anni hanno usato il RoundUp, l’erbicida più usato al mondo a base di glifosato, della Monsanto, pur essendo stati tenuti all’oscuro della sua potenziale cancerogenicità . Ora in Germania, dove ha sede il colosso che ha acquistato Monsanto, gli stessi azionisti chiedono al Cda Bayer un risarcimento dei danni perché, a loro parere, è stato sottovalutato il rischio di contenzioso legato all’acquisto della multinazionale Usa dei pesticidi.
La società di investimento statunitense Kingstown, scrive il quotidiano economico Handelsblatt, rappresentata dallo studio legale di Berlino Hausfeld, ha depositato una causa presso il Tribunale regionale di Colonia e chiede 37 milioni di euro per risarcire il danno che, sostiene “abbia subito come azionista nel corso del crollo del prezzo delle azioni dopo le sconfitte legali di Bayer negli Stati Uniti”, condannata almeno in 3 casi a risarcire per decine di milioni agricoltori ammalati di cancro che per anni hanno usato il RoundUp. Non solo. Per evitare decine di migliaia di verdetti analoghi, Bayer ha accettato di versare 10 miliardi per chiudere circa 100mila cause. In particolare a giugno scorso, Bayer avrebbe trovato un accordo con il 75% delle controparti, corrispondenti a 125.000 richieste di risarcimento già presentate o non ancora depositate.
Inevitabile il contraccolpo per il titolo del colosso farmaceutico e dei pesticidi: per questo motivo gli azionisti in Germania si sono mossi per chiedere un maxi risarcimento e secondo il quotidiano Handelsblatt sono già due le cause risarcitorie depositate. Una mossa che sicuramente peserà sulle scelte del colosso tedesco.