Da domenica la nuova etichetta sui salumi

Dopo sessanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (il 16 settembre scorso), nel week end entra in vigore il decreto che rende obbligatoria l’origine in etichetta dei salumi. Un’operazione “trasparenza” a tempo: l’obbligo sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021 come accade per derivati del pomodoro e sughi pronti; latte Uht, burro e formaggi; pasta e riso.

Il decreto sui salumi prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali)”; “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali)”; “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali)”.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

Val la pena ricordare che ci sono degli alimenti per cui l’obbligo di indicare l’origine non ha scadenza: carne di pollo, carne ovino-caprina, carne suina, carne bovina, frutta e verdura fresche, uova, miele, olio extravergine di oliva, pesce, latte fresco, passata di pomodoro, alimenti e bevande biologiche e alimenti e bevande a denominazione (Dop).