Regione rossa, arancione o gialla? Cosa si può fare e cosa è vietato

Scattano da domani venerdi 6 novembre le norme del nuovo Dpcm del 3 novembre 2020 in vigore fino al 3 dicembre. Tre scenari (con tre colori: giallo, arancione e rosso) per altrettanti pacchetti di misure che riguardano le regioni italiane. Le quali al proprio interno potranno far scattare misure più restrittive in singoli comuni (e i comuni, a loro volta, potranno chiudere strade della movida, ad esempio) ma non potranno invece allentare le misure.

L’inserimento di una regione in uno scenario durerà 15 giorni e potrà poi essere rinnovato o cambiato se, in base ai 21 criteri individuati dal governo e dal Cts, la situazione sanitaria sarà cambiata.

Coprifuoco alle 22 in tutta Italia e per gli spostamenti dopo quell’ora (o per raggiungere, per motivi di lavoro o sanitari una zona con un livello di restrizione maggiore) torna l’autocertificazione (scarica qui il modulo).

La scuola superiore e l’università sempre in didattica a distanza ad eccezione delle attività di laboratorio e per gli studenti disabili. Nelle zone rosse la tele-scuola si estende anche alle classi seconda e terza delle medie.

Nelle regioni gialle, ristoranti, pub, bar, gelaterie e pasticcerie devono restare chiusi dalle 18 di sera alle 5 del mattino successivo. Ai tavoli sono consentiti al massimo 4 persone. Nelle zone arancioni e rosse i ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7. L’asporto è consentito nelle tre zone fino alle 22, nessuna restrizione per la consegna a domicilio.

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Tre colori, tre scenari

Regioni gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto.

Cosa si può fare e cosa no:

Regioni arancioni: Sicilia e Puglia

Cosa si può fare e cosa no:

Regioni rosse: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Calabria

Cosa si può fare e cosa no: