Creme viso in laboratorio: tra antiage e tradizionali quali funzionano davvero?

Con i primi freddi e il vento inizia la stagione d’oro delle creme per il viso, quelle che dovrebbero reidratare la pelle, rassodarla e agire contro le rughe. Meglio, almeno secondo le promesse dei produttori, se si dichiarano antietà. Ma vale la pena spendere più soldi per un claim di questo tipo? Se lo è chiesto OkoTest, mensile dei consumatori tedeschi che ha cercato di verificare gli studi su cui i produttori di cosmetici basano questo tipo di dichiarazioni. Che, badate bene, si pagano visto il prezzo decisamente più elevato di una crema viso antiage, rispetto a una semplicemente idratante.

Il risultato del test che ha coinvolto 45 creme per il viso è che metà del campione ha superato il test con “molto buono” o “buono”. 14 dei cosmetici naturali certificati hanno ottenuto il massimo dei voti. Ma ci sono anche creme che deludono: 11 prodotti sono stati bocciati con “insufficiente”. Soprattutto per la presenza di paraffine, siliconi, fragranze problematiche, composti PEG e composti plastici.

Le promosse

Nella lista dei prodotti con giudizi positivi ci sono dei nomi di creme conosciute anche in Italia. Tra queste:

  • Dr. Hauschka Rosen
  • Garnier Bio-lemongrass
  • Lavera Basis Sensitiv
  • Weleda Iris
  • Diaderma Crema alla carota

E le antiage?

Ma torniamo alla funzione “antiage”. Scrive il mensile tedesco: “Nessuno dei produttori di creme per il viso con promesse antietà potrebbe, a nostro avviso, dimostrare a sufficienza attraverso studi presentati che il loro prodotto è più efficace di una normale crema per la cura della pelle”.

Avete capito bene, il corposo investimento necessario per portarsi a casa una crema antiage piuttosto che una normale non è giustificato da un’evidenza scientifica chiara che garantisca benefici maggiori.

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La lista dei bocciati

Fa impressione la lista, tra gli antiage degli “insoddisfacenti” nel test di OkoTest che boccia nomi del calibro di:

Garnier Skin Active Hydra Bomb Trattamento intensivo di Garnier

Hormocenta Original Care Day Cream Ricca di cosmetici Hormocenta

Judith Williams Cell Activating Day Cream di Cura Marketing

L’Oréal Paris Anti-Wrinkle Expert Moisturizing Day di L’Oréal

Crema di Mouson di Garnier

The Body Shop Crema Gocce di Giovinezza di The Body Shop

Yven Q10 crema da giorno SPF 15 di Cosmolux

 

Ma non mancano clamorose stroncature anche nella lista delle creme viso più “tradizionali”. Come:

Bebe Intensive Care Dry Skin di Johnson & Johnson

Neutrogena Skin Detox 2-in-1 Moisturizer di Johnson & Johnson

Nivea Refreshing Day Care 24h Moisture di Beiersdorf

Olaz Complete Day Cream SPF 15 di Procter & Gamble

 

Gli oli minerali nella crema Nivea

Il laboratorio ha dimostrato la presenza di oli minerali (MOAH) nella Nivea Essentials 24 ore. Il problema di queste sostanze, spiegano i tedeschi, è che possono includere anche composti sospettati di provocare il cancro. E la crema viso Nivea è l’unico prodotto nel test che contiene MOAH.

Ma come entrano queste sostanze nelle creme per il viso? Ad esempio, è possibile che le paraffine utilizzate siano contaminate con MOAH, ricostruisce OkoTest.

Oltre alla crema viso Nivea, penalizzata anche la crema Mouson per la presenza di cessori di formaldeide. La formaldeide è una sostanza sospetta che irrita le mucose e può causare allergie.

Il test ha sottolineato, poi, la presenza di fragranze problematiche in otto prodotti nel test. Questi includono, ad esempio, alcol idrossicitronellale e cinnamilico, che possono innesxcare allergie e il Lilial, che ha dimostrato di essere dannoso per la riproduzione negli esperimenti sugli animali.

E l’effetto antirughe?

Grandi promesse, piccole basi, secondo i tedeschi: quando le creme vantavano effetti antietà, rassodanti per il viso o riduzione di linee e rughe, sono stati chiesti ai produttori studi significativi che li giustificassero. Con scarsi risultati, spiega OkoTest: “Nella gran parte dei casi i produttori non ci hanno fornito alcuno studio o non ci hanno inviato la documentazione completa”.

Il mensile conclude: “A nostro avviso, nessuno degli studi completi sul prodotto presentati mostra un vantaggio rispetto a una crema per la cura della pelle convenzionale. In alcuni studi, ad esempio, non è stata esaminata alcuna crema comparativa. In altri, non c’erano differenze significative tra molti dei prodotti esaminati”.