Negli anni futuri, l’autunno del 2020 sarà ricordato per la paura di un nuovo lockdown e che i dati di diffusione e la pericolosità del Covid-19 siano tali da richiedere questa misura estrema. Possiamo tutti aiutare i tanti indimenticati “eroi della primavera” prevenendo, per quanto possibile, le comuni influenze di stagione che confondono i sintomi e che indebolendoci, creano le condizioni per l’arrivo di ben altri ospiti indesiderati. Paradossalmente, la parola influenza riprende il termine latino “influentia” perché nel passato si dava alle congiunzioni astrali negative la responsabilità di questa malattia. Come sempre, la storia si ripete e per alcuni quello che sta accadendo è casuale e la Scienza sembra per taluni tornata a essere una cenerentola che è in balia di una congiunzione negativa senza che nulla possa fare.
Mangio in modo equilibrato, vario molto e rispetto la stagionalità per prevenire l’influenza…
VERO Le tanto amate vitamine, i tanto ricercati antiossidanti e le numerose molecole che partecipano a mantenere e a migliorare il nostro stato di salute sono presenti in ortaggi, frutta, verdure ma, non in modo identico in tutti questi alimenti per cui variare molto i nostri piatti significa portare in tavola gran parte di queste sostanze utili e con i migliori livelli possibili. Affidarsi a una dieta equilibrata è come mettere in campo una squadra ben costruita e nessun allenatore di calcio sceglierebbe uno schema dove giocano sei attaccanti, magari dimenticando il portiere. Per raggiungere risultati di eccellenza occorrono squadre dove difesa, attacco e centrocampo siano equilibrati per qualità e quantità e questo avviene anche con la dieta che non deve essere mai sbilanciata verso uno dei nutrienti o l’altro. La stagionalità dei prodotti della nostra tavola è un aspetto tanto importante quanto ancora oggi molto sottovalutato. Infatti, con la globalizzazione e pur essendo possibile con gli attuali mezzi di trasporto avere le primizie sempre sulla tavola, i vegetali coltivati seguendo il ciclo naturale delle stagioni e che ci sono vicini climaticamente contengono livelli di vitamine o di antiossidanti ottimali. Frutta e verdura che percorrono lunghi viaggi nello spazio o nella dimensione del tempo, per capirci parliamo di frigoconservati etc., sono talvolta meno competitivi con i prodotti freschi di raccolto per questi aspetti salutistici.
La vitamina C è importante ma trovarla e soprattutto farla accettare ai più piccoli non è facilissimo
FALSO Ormai tutti hanno compreso che andrebbero consumate almeno 3 porzioni di frutta al giorno e certamente la vitamina C che è contenuta in questi alimenti è forse la molecola che meglio ci aiuta a prevenire l’influenza. Gli agrumi e l’arancia in particolare, donano tanta vitamina C e bastano circa 60 mg al giorno per creare una barriera naturale antiossidante, che difende la pelle, velocizza la cicatrizzazione delle ferite e innalza le difese immunitarie. La colazione è il primo pasto e la prima fonte di vitamine specie la C e la A. Una premuta fresca di arancia ci concede 60 mg di Vitamina C per 100 grammi, un paio di mandarini a tavola 42 mg per 100 grammi. Ancora meglio, gustarsi al cucchiaio un kiwi permette di ottenere 85 mg di Vit. C per 100 grammi. Sono tutti alimenti di grande supporto nel rinforzare anche le nostre difese immunitarie. Nel nord Europa, dove gli agrumi sono certamente più rari, si fa il pieno di vitamine con mele cotte al limone o rinforzate con della cannella, ma frequentemente si aggiungono i ribes (200 mg di Vit. C per 100 grammi) a uno yogurt. A pranzo si possono scegliere delle verdure come la lattuga (59 mg di Vit. C per 100 grammi) condita con del succo di limone che permettono di mantenere alto il livello di Vitamina C nel nostro organismo perché non siamo capaci né di produrla da soli né di conservarla. Queste buone abitudini a tavola sono equivalenti a mantenere la batteria del telefonino al 100% così da evitare di arrivare a cena con poca autonomia e perderci la telefonata importante che aspettavamo. Ricaricarsi durante la giornata, con fantasia magari gustando una premuta fresca, un frutto sbucciato con amore o aggiungere un contorno di spinaci (35 mg di Vit. C per 100 grammi) per accompagnare una pietanza risolve per i più piccoli commensali la necessità di ricaricarsi di vitamine prima fra tutte la Vitamina C.
Per rinforzarmi ho arricchito la dieta anche con spezie e piante simili che mi aiutano a contrastare l’influenza
VERO Fra le tante spezie che abbiamo imparato a conoscere durante i viaggi veri e, oggi con quelli virtuali, di certo curry, paprica e peperoncino sono divenuti amici dei nostri piatti e nel contempo sono delle naturali fonti di sostanze utili e addirittura antinfiammatorie. A queste spezie possiamo aggiungere qualcosa di più vicino culturalmente come rosmarino, salvia, timo, maggiorana, alloro, zenzero e cannella che agiscono da digestivi e tonificanti e aiutano a superare la stanchezza che con la stagione autunnale arriva prima di quanto ci si aspetti per motivi metabolici. La ben nota curcuma e i suoi curcuminoidi rafforzano al meglio le nostre difese immunitarie perché aiutano a produrre il cAMP che è una delle molecole più importanti del nostro corpo in grado di combattere efficacemente l’azione di alcuni virus e batteri. Il ruolo del cAMP nelle cellule è simile a quello del citofono che avvisa chi è all’esterno della cellula e preallarma i sistemi difensivi nel caso alle porte ci fossero invitati indesiderati come i virus. In altre parole, aggiungendo gusto e sapore ai piatti, sommiamo difese per la salute del nostro corpo. Alcune di queste spezie, fra cui la curcuma, sono delle inaspettate fonti di acido salicilico ovvero una sostanza naturale antiinfiammatoria, ma parente stretta e meno potente della ben più famosa aspirina.
In autunno mi piace godere di una bella serata in compagnia di un te o di una tisana, mi riscaldo e mi proteggo dall’influenza
VERO Il tè nero e il più noto tè verde sono bevande perfette per contrastare i primi freddi e sono considerati rimedi naturali per combattere i malanni di stagione fra cui l’influenza. Il tè nero migliora le difese immunitarie grazie al suo contenuto di teanina, un amminoacido naturale che non ha niente a che vedere con la caffeina, ma che al contrario riduce la pressione sanguigna e quindi è considerato un potenziatore dei farmaci antipertensivi. Il tè verde è invece ricco di catechine che aiutano a prevenire le infezioni virali. Nel campo delle tisane esiste una possibilità di scelta amplissima. Ad esempio, la rosa canina contiene 10 volte la vitamina C degli agrumi oltre ad altri e vari antiossidanti. L’echinacea è una fonte ideale per una tisana antiinfluenzale così come sono il tiglio o lo zenzero. In effetti, il rito della tisana è un modo di autococcolarsi con le fasi della preparazione, della degustazione e con il calore che dall’interno ci pervade dopo una giornata stressante e, in più, con i principi naturali che vanno a rinforzare le difese immunitarie.
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