Lockdown, perché Atac promette rimborsi, e invece propone voucher?

metrebus

Sul sito dell’azienda di trasporto pubblico di Roma c’è ancora un riferimento chiaro sul diritto al rimborso per la quota di abbonamento non potuta utilizzare durante i due mesi di lockdown della scorsa primavera. E allora perché quando l’utente inizia la pratica, riceve una mail in cui l’Atac parla di voucher e non di rimborsi? Dopo una lunghissima gestazione, fatta di tira e molla istituzionali, finalmente lo scorso agosto l’Atac aveva annunciato che era possibile il rimborso. Ma, come ci segnala Roberto, un nostro lettore, quando è andato sul sito per riavere indietro il corrispettivo di due mesi di un abbonamento annuale di 150 euro, si è trovato di fronte una sorpresa sgradita.

Il sito parla di rimborsi…

Intanto, va detto che il sito scrive chiaramente:”Se nei mesi del lockdown (marzo e aprile 2020) avevi un abbonamento mensile o annuale Metrebus Roma o Metrebus Lazio a zone in corso di validità e non lo hai potuto utilizzare a causa delle misure governative di contenimento, puoi presentare la richiesta di rimborso”. Il testo non cita mai la parola voucher, che com’è noto, è una compensazione diversa dalla restituzione dei soldi, perché tiene comunque legati all’azienda.

Ma offre solo voucher

“Ho fatto richiesta per mia figlia – spiega Roberto al Salvagente – e l’Atac mi ha risposto con una mail”. La richiesta viene accolta, ma l’azienda specifica: “Per gli abbonamenti Giovani e Studenti Metrebus Roma la forma di rimborso considerata è il voucher inteso come “sconto” spendibile per l’acquisto di un analogo titolo di viaggio, permanendo i requisiti richiesti per questa categoria di abbonamenti. In relazione all’abbonamento di cui sei intestatario, l’importo di sconto riconosciuto è di € 25,00. Il voucher potrà essere utilizzato entro 12 mesi dall’emissione per acquistare, ESCLUSIVAMENTE sul canale online di Atac (NON IN BIGLIETTERIA), un abbonamento annuale Giovani e Studenti Metrebus Roma”. Dunque, non solo un buono al posto dei soldi, ma anche l’ulteriore limitazione del canale online come unico accesso allo sconto. Il Comune di Roma e il governo non hanno da dire a riguardo?