Con l’arrivo prepotente dell’autunno in gran parte dello Stivale, gli amanti dei funghi possono finalmente andare alla ricerca nei boschi. E anche quest’anno c’è il rischio, sopratutto per i cercatori della domenica, di prendere il fungo sbagliato e intossicarsi, in alcuni casi in maniera letale, anche perché alcune specie presentano somiglianze che solo un occhio esperto è in grado di rilevare.
60 millions de consommateurs pubblica alcuni consigli semplici ma efficaci per evitare gli errori più grossolani, a partire dagli avvertimenti dell’Anses, l’autorità francese per la sicurezza alimentare.
Durante il raccolto
È meglio evitare gli accessi a strade, aree industriali o discariche: i funghi sono delle vere e proprie spugne di metalli pesanti. Optare per un cesto piuttosto che un sacchetto di plastica – che accelera la decomposizione – e raccogliere l’intero esemplare (gambo e cappello) per renderlo più facile da identificare. Infine, separare le specie per evitare possibili contaminazioni.
Dopo il raccolto
Il lavaggio delle mani è una buona pratica per evitare di contaminare altri alimenti. Si consiglia inoltre di fotografare il raccolto prima della sua preparazione: se la degustazione va male, il farmacista o il medico del centro antiveleni può decidere il trattamento appropriato grazie all’identificazione della specie.
Per il pasto
La prima regola è mangiare solo ciò che si conosce, astenersi dal minimo dubbio e in questo caso chiedere il parere di uno specialista. I funghi vanno consumati ben cotti e conservati per un massimo di 48 ore dopo la raccolta in frigorifero, separati dagli altri alimenti.
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Meglio non offrirli ai bambini
Come per qualsiasi raccolta selvatica, il consumo occasionale in piccole quantità dei prodotti raccolti è più prudente. Infine, L’autorità per la sicurezza alimentare francese consiglia di non offrire ai bambini funghi raccolti da sé.
Avvicinati agli intenditori
La cosa più sicura – e forse la più interessante – è ancora quella di allenarsi con un’associazione di micologia, imparando dagli esperti.
I sintomi da non trascurare
Nausea, vomito, vertigini: Al minimo sintomo, contattare immediatamente un centro antiveleni o 112. L’avvelenamento a volte si manifesta più di 12 ore dopo l’ingestione. Annota il momento in cui si manifesta il sintomo e tieni una fotografia dei funghi ingeriti – o del resto del raccolto – per l’identificazione.