Amazon è responsabile per i danni causati dai prodotti venduti sul portale

La Corte d’appello della California emette una sentenza che complicherà la vita del colosso di e-shop e aumenta i diritti dei consumatori che comprano sul portale. Amazon, infatti, è stata ritenuta responsabile per i difetti e i danni del prodotto venduto sul suo marketplace anche se non formalmente né produttore né venditore.

Le ragioni della sentenza

Come racconta il Sole 24 ore, il caso è partito da una batteria per laptop esplosa in faccia al possessore a distanza di mesi dall’acquisto. Secondo il quotidiano economico, la sentenza è importante perché i criteri per l’imputazione dei danni da responsabilità da prodotto definiti dalla giurisprudenza statunitense sono analoghi a quelli stabili dal Codice del consumo. “I principi sono quindi traslabili nel nostro sistema” scrive il Sole 24 ore. La sentenza riafferma la non responsabilità degli operatori e-commerce, in generale ma vede Amazon come un caso a sé: Amazon.com, scrive il giudice Usa, è a tutti gli effetti un elemento fondamentale della catena verticale del processo di vendita produttore-utente finale: gestisce in via esclusiva la comunicazione con il cliente, la messa a disposizione del prodotto, la logistica della consegna, il pagamento e la “garanzia dalla A alla Z”. “Dunque è evidente che il suo ruolo implica un’autonoma responsabilità (peraltro, conformemente ai principi espressi dalla direttiva e-commerce dell’Ue)” scrive il Sole 24 ore citando la sentenza: “Dato il suo ruolo -dice la Corte – Amazon è parte integrante della catena di produzione e marketing e deve sostenere i costi dei danni provocati da prodotti difettosi”.

“L’implicita dichiarazione di sicurezza”

A contribuire a formare il convincimento del giudice è il fatto che “I prodotti venduti su Amazon godono di una “implicita dichiarazione di sicurezza”, che rende applicabile la previsione di una stretta responsabilità”.