La bufala dei figli portati via da scuola senza i genitori. Cosa dicono le misure anti-covid

scuola Covid

Da quando sono trapelate le indicazioni contenute nel piano scuola anti Covid con le indicazioni del comitato tecnico del Governo, hanno cominciato a diffondersi sui social post e catene di Sant’Antonio allarmati. Molti di questi messaggi sostengono che “sarà possibile chiudere tuo figlio in una stanza per qualche linea di febbre e poi farlo ricoverare tenendo i genitori all’oscuro di tutto”. Per tanto è tutto un invito alla resistenza e alla disobbedienza alla direttiva. Come spesso accade con catene di Sant’Antonio diffuse prima ancora che le notizie siano ufficializzate, si tratta in una parte di una bufala.

Il protocollo

A smentirla lo stesso Ministero dell’Istruzione, che a riprova ha condiviso il documento ufficiale del protocollo d’intesa con le linee guida per le scuola: “Sta purtroppo girando una grave fake news su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente. Il Protocollo di sicurezza prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile “al ritorno al proprio domicilio” e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti”.

Cosa dice davvero il documento

Nello specifico, nel caso in cui la persona presente nella scuola sviluppi febbre e/o sintomi di infezione “respiratoria quali la tosse, 2si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria”. Eccola: ” Il Cts sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola”. Il Cts ha stabilito che nel caso di un positivo accertato l’intera classe e chiunque a scuola sia stato in contatto con lui nelle ultime 48 ore, dovrà andare in quarantena in attesa del tampone. Naturalmente, parte la sanificazione straordinaria della struttura. In ogni caso, i genitori, “in caso di studenti adeguatamente e prontamente informati, si raccorderanno con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta per quanto di competenza”. In altre parole, il genitore verrà subito informato, e non lasciato allo scuro. Quando al trasferimento del ragazzo in una stanza adibita dalla scuola ad hoc per i sospetti covid positivi, è una procedura di sicurezza minima, che non dovrebbe destare alcuno scandalo, in piena pandemia mondiale.

In ogni caso, ogni scuola dovrà designare un referente che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici al fine di un efficace contact tracing e di una risposta immediata in caso di criticità. “Nel caso in una classe qualcuno risultasse positivo al Coronavirus, dovranno essere fatti i controlli a tutti. Potrebbe scattare una chiusura temporanea, ma poi la scuola riapre” ha aggiunto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a  Sky Tg24.

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