La Fondazione Airc, che si occupa di ricerca contro il cancro, ha pubblicato delle schede informative sul cibo orientale per diffondere la conoscenza tra i consumatori dei punti forti e deboli di un tipo di alimentazione sempre più diffusa in Italia.
Sushi e cinese
Ingredienti freschi e cotture brevi e poco elaborate sono i punti di forza della cucina giapponese, nella quale si utilizza molto il pesce, ricco di acidi grassi omega-3. L’utilizzo della soia, che grazie alla capacità di ’emulare’ gli effetti degli estrogeni, ormoni sessuali femminili sui recettori cellulari, ha un possibile effetto protettivo sui tumori che dipendono dagli ormoni, è invece il punto di forza della cucina cinese, insieme a ingredienti come carni bianche, maiale, pesce, riso e verdure. “In questi regimi alimentari però ci sono delle cose di cui tenere conto: prima di tutto il sale contenuto nella salsa di soia in entrambi , poi le fritture nel caso della cucina cinese e invece nel caso di quella giapponese lo scarso contenuto di prodotti di origine vegetale e frutta, anche per ragioni legate al territorio” spiega la fondazione.
Ci sono delle soluzioni anche al supermercato
“Se per quanto riguarda il contenuto di sale nella salsa di soia può essere utile ricordare che in commercio vi sono versioni a ridotto contenuto, per quanto riguarda invece le fritture, in particolare quelle della cucina cinese, occorre tenere presente – secondo Airc – che se troppo frequente come metodo di cottura può essere dannosa per l’organismo”.