Senza api a rischio le colture di mele, mirtilli e ciliegie

api

La mancanza di api nelle aree agricole sta limitando l’offerta di alcune colture alimentari. E’ quanto suggerisce un nuovo studio americano secondo cui il declino degli impollinatori potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale.

In particolare, la mancanza degli impollinatori mette a rischio le colture di mele, mirtilli e ciliegie: dei sette raccolti studiati coltivati ​​in 13 stati in tutta l’America, cinque hanno dimostrato che la mancanza di api sta ostacolando la quantità di cibo che può essere coltivata.

Le colture che hanno ottenuto più api hanno prodotto una produzione significativamente maggiore”, ha dichiarato Rachael Winfree, ecologista ed esperto di impollinazione della Rutgers University, autore senior dell’articolo pubblicato dalla Royal Society.

I ricercatori hanno scoperto che le api autoctone selvatiche hanno contribuito in modo sorprendentemente ampio all’impollinazione nonostante operassero in aree ad allevamento intensivo in gran parte denudate della vegetazione che le supporta. Le api selvatiche sono spesso impollinatori più efficaci delle api ma la ricerca ha dimostrato che diverse specie sono in netto declino. Il calabrone arrugginito, ad esempio, è stata la prima ape ad essere inserita nell’elenco delle specie in pericolo di estinzione nel 2017 dopo aver subito un crollo dell’87% negli ultimi due decenni.

Parti dell’agricoltura americana sono sostenute da api mellifere, replicate freneticamente e spostate in tutto il paese negli alveari per soddisfare un crescente bisogno di impollinazione delle colture.

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Le mandorle, una delle due colture che non hanno dimostrato di soffrire della mancanza di api nello studio, vengono coltivate principalmente in California, dove la maggior parte degli alveari negli Stati Uniti vengono trasportati ogni anno per un imponente evento di impollinazione delle mandorle.

Il documento raccomanda agli agricoltori di comprendere meglio la quantità ottimale di impollinazione necessaria per aumentare i raccolti, nonché di verificare se il livello di pesticidi e fertilizzanti immessi nei campi è appropriato.

“Le tendenze che stiamo vedendo ora ci stanno preparando per problemi di sicurezza alimentare”, ha detto Winfree. “Ora non siamo ancora in una crisi completa, ma le tendenze non vanno nella giusta direzione. Il nostro studio mostra che questo non è un problema tra 10 o 20 anni da adesso – sta accadendo proprio ora. “