L’Istituto Superiore di sanità fa finalmente chiarezza sulle giuste modalità di smaltimento di guanti e mascherine utilizzati per proteggersi dal pericolo Covid.19. Nel “Rapporto ISS COVID-19 n. 26/2020 – Indicazioni ad interim sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico. Versione del 18 maggio 2020”, l’istituto smentisce quanto ritenuto corretto da molti.
In casa, se non ci sono positivi
Per quanto riguarda i rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, “si raccomanda di mantenere le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. Si ribadisce quanto nel Rapporto ISS COVID- 19, n. 3/2020 Rev. (20) che raccomanda di smaltire mascherine e guanti monouso, come anche la carta per usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) nei rifiuti indifferenziati”.
Attività lavorative non a rischio
Per quanto riguarda le attività lavorative, “considerando la natura dei materiali utilizzati, per tali dispositivi di protezione, e che questi rispondono ad una esigenza di tutela della salute pubblica e non di particolari categorie di lavoratori esposti a specifici rischi professionali e considerato anche il carattere transitorio del loro utilizzo, la loro assimilazione a rifiuti urbani appare una ulteriore possibilità alla quale fare ricorso con il fine di sgravare sia le aziende sia le attività pubbliche e private da eventuali complicazioni di carattere economico e gestionale”.
In generale, ill documento fornisce raccomandazioni per la gestione di mascherine e guanti monouso come rifiuti prodotti da utilizzo domestico e non domestico, compresi Enti pubblici e privati, attività commerciali e produttive, diverse dalle attività sanitarie e sociosanitarie. Vengono fornite raccomandazioni anche sulle caratteristiche, posizionamento e movimentazione dei contenitori per la raccolta di tali rifiuti. Chiaramente, in presenza di soggetti positivi o probabili positivi, o in luoghi di lavoro particolarmente esposti, come gli ospedali, i dpi vanno smaltiti come rifiuti speciali, seguendo le apposite indicazioni contenute nel rapporto.