Mercosur, Il viceministro degli Esteri, Sereni: “L’Italia si batte per approvarlo”. La rabbia delle Ong

“L’Italia si batte per varare definitivamente l’accordo commerciale tra Unione europea e Mercosur, l’area commerciale che comprende Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay”. A schierare in maniera netta davanti l’opinione pubblica il nostro paese rispetto a uno dei trattati più avversati dalle associazioni ambientaliste e del terzo settore, è il viceministro degli Esteri Marina Sereni nel corso di un intervento alla conferenza “America latina tra diseguaglianze e tensioni sociali”. “Il crollo del commercio mondiale è figlio di guerre commerciali”, ha detto Sereni avvertendo della necessità di “reagire” come alternativa ad esserne vitime. In questo senso c’è il tema della cooperazione tra Ue e Mercosur. L’Italia è tra i paesi che si batte affinché questo accordo venga finalizzato”. Il testo dell’accordo è stato siglato nell’estate del 2019 e deve ora essere approvato dai vari parlamenti.

Di Sisto: “Se lottiamo per l’accordo siamo complici della deforestazione in Amazzonia”

Sulla questione interviene Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop Ttip-Ceta, che riunisce decine di ong italiane. Di Sisto si dice triste per aver scoperto che l’Italia “Si batte per portare a dama uno dei peggiori accordi possibili per le persone e l’ambiente, in nome dei soliti vecchi affari. Non per chiudere i campi in Libia. Non contro gli altri innumerevoli conflitti in corso. No, per un trattato inaccettabile, perché se non abbiamo capito che il trattato EU-Mercosur è un danno certo per l’Amazzonia e l’ambiente non abbiamo capito niente di ambiente, crisi climatica e di economia. Perché se non abbiamo orrore per gli attivisti e gli indigeni ammazzati negli ultimi mesi perché si contrappongono tra la loro terra e l’agrobusiness e i petrolieri, siamo colpevoli e complici. Perché i sindacati, le associazioni ambientaliste, dei diritti umani, i Fridays For Future Italia molti produttori italiani sono contrarissimi all’accordo, lo hanno detto e fatto sapere”.

Muroni: “L’Italia dica no, ecco cosa rischiamo”


Il Parlamento europeo ha espresso preoccupazioni su questo trattato e i gruppi Verdi e Gue hanno sostenuto report di ricercatori indipendenti sugli impatti che disegnano un quadro preoccupante. L
a deputata LeU Rossella Muroni sul trattato Ue-Mercosur ha dichiarato: “L’ambiente ha bisogno di coerenza. Non ci si può battere contemporaneamente per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e per varare definitivamente l’accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur. Sono stupita e preoccupata dalle parole della vice ministra degli Esteri, che ieri nel corso di una conferenza stampa ha posizionato l’Italia tra i paesi che si battono per la finalizzazione dell’accordo. Peccato che questo trattato di libero scambio, su cui il Parlamento non si è ancora espresso, sarà a spese dell’Amazzonia e del principio di precauzione e che vada soprattutto a vantaggio dell’industria tedesca dell’auto”.

Secondo Muroni, l’accordo, che copre diversi settori, indebolisce i controlli europei su prodotti provenienti da Paesi dell’America Latina in cui sono legali pesticidi da noi proibiti e in cui circolano liberamente OGM. “Come se non bastasse prevede l’aumento dell’export di carne di manzo dal Brasile, comportando il concreto rischio che aumentino la deforestazione e gli incendi in Amazzonia. Come quello che si moltiplichino le violazioni e i soprusi verso attivisti e indigeni che lottano per preservare il polmone verde del pianeta – continua la deputata Leu – Tanto che lo scorso novembre una delegazione degli indigeni brasiliani era venuta a Bruxelles per chiedere all’Europa di non ratificare il testo dell’accodo. Questo trattato, infatti, non pone alcun vincolo ambientale agli scambi tra Europa, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, indebolendo anzi quelli esistenti. E non aiuta neanche la nostra agricoltura”. “Anche su questo accordo, come sul TTIP, l’Italia deve dire un chiaro no” conclude Rossella Muroni.

 

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023