La colazione è davvero il pasto principale? I consigli per sfruttarla al meglio

La colazione, secondo i nutrizionisti, è il pasto più importante della giornata, eppure su questo momento cruciale per la nostra alimentazione quotidiana, gravitano ancora tanti miti e luoghi comuni. Facciamo un po’ di chiarezza.

La colazione è il pasto principale dell’intera giornata per cui è bene fare la migliore colazione possibile

 

VERO La colazione è forse il pasto più importante e non va saltata, sarebbe come partire per un Gran premio di Formula 1 con i serbatoi completamente vuoti, purtroppo molti invece la saltano pensando di dimagrire prima e meglio. Nulla di più errato e non certo perché secondo alcuni bisogna comprare e consumare cereali per colazione o merendine o addirittura dello junk food. Al contrario, se abbiamo un forte calo di zuccheri durante la notte questo va recuperato, ma in maniera equilibrata e senza cadere nell’errore del “mangiamo tanto perché li consumo tutti durante la giornata”. Il bonus di calorie assegnate alla colazione è compreso fra 250 e 380 per cui questa scelta obbliga pranzo, cena e merenda ad adeguarsi per arrivare ad un totale di circa 2100 calorie medie giornaliere. In generale, la tendenza a eccedere nei grassi saturi non è salutare sia che siano grassi esotici o si parli del buon burro, è importante bisogna sapere quanti sono questi grassi introdotti e che tipologia di grassi abbiamo scelto per avere un carico equilibrato rispetto agli zuccheri e alle proteine. Numerosi prodotti sono squilibrati in questo senso per cui si introducono grassi saturi, ne possiamo consumare circa il 10% della quantità totale di calorie giornaliera, o addirittura acidi grassi trans avremo degli effetti poco salutistici sul lungo periodo.

Ho eliminato del tutto gli zuccheri dalla prima colazione in favore delle proteine, secondo me è la scelta migliore

FALSO Le diete troppo sbilanciate non sono sane per definizione ragion per cui gli zuccheri servono e non possono volatilizzarsi dalla tavola del tutto perché occorrerà sostituirli in qualche modo sia dal punto di vista sensoriale che calorico. Gli zuccheri ci danno una mano a controllare il senso di fame e ci impediscono di assalire i distributori in maniera compulsiva e questo perché la glicemia è da controllare non semplicemente da azzerare. Lo stesso modello alimentare del togliere il latte dalla tavola è quasi un parossismo; invece il latte può coesistere con un modello alimentare equilibrato e nulla toglie che si può scegliere per motivazioni etiche o salutistiche di eliminare ad esempio il lattosio. Occorre trovare un nuovo e giusto equilibrio con l’aiuto di nutrizionisti, medici o specialisti del settore affinchè non si eliminino anche i benefici che portano i carboidrati. Vale la pena ricordare che talvolta nel buttare via le cose cattive si possono perdere anche quelle buone per cui eliminando del tutto certe categorie di prodotti occorre recuperare su altri prodotti ad esempio le perdite di Vitamine, sali minerali o altre molecole di interesse salutistico. Il modello di una sana colazione prevede che siano presenti le giuste quantità di calorie abbinando la migliore qualità degli alimenti e questo senza mai escludere frutta, anche ortaggi, prodotti con fibre etc. ed evitando invece il più possibile i prodotti “spazzatura”.

Preferisco a colazione tanti cereali accompagnati da succhi di frutta e da tanti superfood

FALSO I cereali sono alimenti utili e fanno parte del nostro patrimonio, ma spesso la pressione che proviene dalle varie mode ha portato a un consumo eccessivo di cereali molto raffinati che sono iper-lavorati, con dei conservanti e spesso sono anche zuccherati per soddisfare il nostro palato. Non è raro il caso di trovare dei prodotti apparentemente ai nostri occhi dolci ma che hanno del sale aggiunto per dare sapidità al “tazzone” sul tavolo rendendoci più felici nel mangiarlo. Gli stessi succhi di frutta non devono considerarsi un sinonimo di frutta salutistica se sono presenti dei forti quantitativi di zuccheri aggiunti che arrivando nel nostro organismo come un “booster” danno un picco di glicemia elevato che darà un effetto boomerang sul nostro senso di fame costringendoci a dei “pit stop” frequenti per ricaricarci di calorie inutili. La frutta è invece intesa come tal quale, con fibre digeribili e non, con il giusto zucchero e con antiossidanti e vitamine nella corretta quantità. In altre parole, mangiare della frutta significa disintossicarci da una notte trascorsa col “il motore del metabolismo al minimo” e quindi con un motore “imballato e sporco”. Questo effetto disintossicante non si ottiene con bibite gasate, zuccherate o con dei frullati con latte che invece danno tanto zucchero, grassi e contribuiscono poco a pulire il motore. Gli stessi superfood come avocado, papaya, etc. sono dei semplici frutti esotici che spesso sono la promessa di effetti quasi “potteriani” mentre sono onesti frutti belli e talvolta buoni ma che non sono certo la “panacea” di un cattivo modo di alimentarci.

Anzichè all’italiana preferisco una salutare colazione salata tipo “british” perché più sana

VERO/FALSO La scelta dell’albergo delle vacanze sui vari portali sempre più spesso si fa guardando le foto della colazione offerta dall’albergo che ci ospita. La location, la lontananza dal centro, la stessa camera etc. non sono più i principali motivi della scelta mentre si ricercano i tavoli imbanditi, ricchi, colorati o solo belli da vedere che rappresentano il nostro “lasciapassare” per una sana colazione che a casa non ho mai tempo di fare. Questo tipo di scelta porta a caricare molto la prima colazione per risparmiare poi sul pranzo e arrivare fino alla cena in “piena riserva di carburanti”. Questo giustifica l’assalto serale a frigoriferi, dispense e riserve strategiche nonché al tavolo buffet del ristorante. In realtà, la classica “British breakfast” fornisce più calorie di latte e biscotti o di un succo di frutta aggiunto, ma le due tipologie possono coesistere se le scelte sono equilibrate e inserite nel quotidiano piano alimentare. L’aringa salata viennese, la polpetta ungherese, il cornetto italiano o il cappuccino non hanno motivo per escludersi a vicenda, ma le scelte vanno fatte sempre conoscendo bene i pericoli e i rischi che si corrono. Forse vale la pena di ricordare che la colazione con carboidrati è tipica delle popolazioni più solari, più meridionali, mentre quella definita anglossassone è tradizionale di paesi freddi, settentrionali  dove la quota di grassi e di proteine deve essere maggiore per assicurare una maggiore autonomia in attesa del pranzo, ma pare anche che i “carboidrati” siano più sorridenti rispetto ad una fetta di bacon o di uova strapazzate nel piatto.