Della decisione di Tim, Vodafone e Wind di introdurre dei tagli di ricarica che sottraggono dal portafogli del cliente un euro per servizi non richiesti, abbiamo parlato in più occasioni.  Il sottile equilibrio che tiene lontane le compagnie dall’accusa di aver re-introdotto i costi di ricarica aboliti dal decreto Bersani del 2006, si basa tutto sul fatto che la restrizione riguarda l’acquisto della ricarica solo su alcuni canali di vendita. Ma Wind, diversamente da Vodafone e Tim, ha del tutto eliminato la possibilità per i clienti di scegliere il vecchio taglio da 5 o da 10 euro.
La differenza con Tim e Wind
Tim Ricarica +, infatti, permette a chi la compra in cambio di 1 euro di credito di partecipare a un concorso a premi, è obbligatorio per i tagli da 5 e 10 euro solo nei canali di vendita fisici (tabaccherie, sportelli Sisal), ma può essere sostituito dai vecchi tagli senza costi acquistando via app o dal sito. Vodafone Giga Ricarica, similmente, offre 3 giga per un mese, ma può essere evitata acquistando online o tramite il cellulare. Wind invece, anche per chi prova ad acquistare con l’app MyWind, mette a disposizione solo i tagli da 5 e da 10 special (giga e minuti illimitati per 24 ore). L’alternativa, per chi vuole pagare solo quello che finisce nel credito telefonico, è o il taglio da 4 euro, o quelli da 11 euro a salire.
L’esposto
In assenza di alternativa alla formula special, nel caso di Wind, l’esposto avanzato dal Codacons all’Autorità garante per le comunicazioni e all’Antitrust contro la nuova furbata delle compagnie telefoniche per fare cassa, sembra più che mai motivato