La Toscana ha deciso: diventerà glifosato-free entro 2 anni

La Toscana diventerà una regione “glifosate free”. La data è già fissata: 31 dicembre 2021. È la decisione che la giunta ha appena approvato e non è l’unica che riguarda l’erbicida più utilizzato al mondo e “probabilmente cancerogeno”, come ha stabilito lo Iarc, l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro dell’Oms.

Alla storia del glifosato, dei suoi rischi e delle strategie (non sempre trasparenti) adottate per far sì che fosse autorizzato, è dedicato uno dei capitoli del nostro nuovo libro, appena uscito per la collana Salvagente. Potete richiederlo qui e ottenerlo a prezzo scontato, spedizioni incluse. Un’offerta limitata.

Da subito la Toscana vieta l’uso del glifosato nelle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee con utilizzo potabile (in precedenza il divieto riguardava solo le acque superficiali). Al tempo stesso si procede con la revisione annuale delle sostanze ammesse dal PUFF (Piano di utilizzazione per l’impiego sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti). L’elenco regionale, in linea con l’elenco ministeriale, eliminerà le sostanze attive vietate all’interno delle aree di salvaguardia di captazioni da acque superficiali e sotterranee. Si stabilisce anche di vietare l’utilizzo del glifosato in ambito extra-agricolo eliminando il rilascio di nulla osta per motivi eccezionali (ad esempio lungo i binari delle ferrovie).

“Il nostro obiettivo è netto e chiaro, fare della Toscana una regione “glifosato free” dal 2021 – ha detto il presidente Enrico Rossi – Un obiettivo che si raggiunge con una serie di divieti, limitazioni e tutele da un lato, e di intese con il mondo produttivo dall’altro. Intanto abbiamo eliminato il glifosato dalle aree di salvaguardia dei punti di captazione delle acque sotterranee, come avviene già sulle acque di superficie, e abbiamo aggiornato l’elenco delle sostanze vietate sulla base di quello ministeriale impegnandoci a aggiornarlo costantemente sulla base delle decisioni del Ministero. In Italia esistono già zone vocate per speciali produzioni agricole come il Conegliano Valdobbiadene che hanno deciso di eliminare questo diserbante dalle loro coltivazioni. Ebbene, noi vogliamo estendere l’eliminazione del all’intero territorio regionale. Si tratta di una scelta a favore dell’ambiente e del nostro comparto agroalimentare che deve poter contare sulla migliore qualità dei propri prodotti”.

Per l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi “È una svolta necessaria che intendiamo sostenere anche continuando l’azione di incentivo alle produzioni biologiche: nei prossimi mesi interverremo su questo settore con un nuovo intervento nell’ambito del Psr da circa 15 milioni di euro per far salire ancora la percentuale di aziende e di terreni bio: siamo al 25% della superficie agricola convertita al biologico, contiamo di arrivare al 30%”.

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La giunta ha anche stabilito che dal 15 maggio 2021 solo chi non usa il glifosato potrà accedere ai premi relativi all’adesione alla sottomisura “Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali” nell’ambito del PSR 2014 – 2020.