Listeria in Germania, salgono a 3 i morti. I ritardi e gli errori delle autorità

salumi

Il conteggio dei morti per listeriosi in Germania salgono a tre. La diffusione del virus, in meno di una settimana, è stata identificata nella produzione di salumi di un’azienda, la Wilke, che lavora con diversi marchi in molti paesi. Secondo Euractiv, la stima di persone ammalate arriva a 37. La produzione dell’azienda è stata interrotta, ma con due settimane di ritardo, e sono state avviate procedure investigative contro l’amministratore delegato del produttore di salsicce con l’accusa di omicidio negligente. “La carne – scrive Euractiv – è già stata ampiamente distribuita in quanto si dice che il cibo dell’azienda Wilke sia stato venduto con 13 marchi diversi in 21 paesi dell’Ue, nonché in molti altri paesi in tutto il mondo”. Già il 12 agosto, il Robert Koch Institute, aveva segnalato sospetti di listeria nei prodotti Wilke. Ma dopo che il ministero dell’ambiente di Hessen aveva ricevuto il rapporto, non si era mosso per otto giorni.

Tutto inizia in agosto

In agosto e settembre, le autorità hanno avviato due ispezioni presso la fabbrica di salsicce, la seconda delle quali si riteneva avesse eliminato in gran parte i difetti igienici. Ma poco dopo, il 2 ottobre, sono state avviate misure per fermare la diffusione di tutti i prodotti interessati ed è stato pubblicato un elenco di 1.100 nomi di prodotti. Secondo i dati del dipartimento dell’ambiente, attualmente sul mercato non rimangono più prodotti pericolosi. Giustamente, Euractiv, si pone una domanda stringente: “Perché la società è stata ispezionata e trovata pulita, ma i prodotti sono stati richiamati poco dopo?” Una portavoce del ministero ha ammesso che ci sono stati problemi con il processo.

Le lacune e i controlli mancanti

L’organizzazione dei consumatori Foodwatch ha criticato le autorità responsabili, che erano a conoscenza della contaminazione da listeria dal 15 settembre, ma ha fermato la produzione solo due settimane dopo. Ha inoltre criticato le lacune del principio di precauzione. Un portavoce di Foodwatch ha dichiarato a Euractiv che i distretti hanno il controllo sui produttori di alimenti ma non sono sufficientemente conformi ai controlli prescritti. È stata inoltre presentata un’indagine al distretto di Waldeck-Frankenberg, che è responsabile della compagnia Wilke. Si è constatato che nel 2018 il distretto aveva organizzato solo circa la metà delle ispezioni nelle sue aziende alimentari che sarebbero state necessarie. Ancora una volta, nonostante le rassicurazioni ufficiali, non c’è da stare tranquilli.

La lista dei marchi coinvolti

Il Salvagente ha pubblicato la lista dei marchi e dei prodotti coinvolti dal ritiro, in calce al precedente articolo.