Per i bambini il trucco c’è (e anche l’inganno)

Giocare a fare gli adulti è stato ed è uno dei divertimenti preferiti dei bambini. E i trucchi  sono sicuramente tra i più gettonati. Nei negozi di giocattoli, e non solo, si possono trovare trousse con ombretti, rossetti, applicazioni glitterate e veri e propri set per unghie alla moda con smalti e stickers colorati. Per la legge si tratta di cosmetici veri e propri con una etichettatura regolamentata per garantirne la sicurezza e la trasparenza al consumatore. E così sulle confezioni di questi make-up troviamo l’elenco degli ingredienti scritto secondo la nomenclatura internazionale degli ingredienti, il cosiddetto Inci.
Proprio analizzando l’Inci di 8 trucchi gioco abbiamo valutato il contenuto degli ombretti indicato nelle confezioni.

Clementoni, Teorema giochi, Toys Garden, Globo, Lisciani, Jugavi, Ronchi, Nice. Queste le 8 trousse per bambini che abbiamo testato nel numero in edicola. Se volete scaricare il numero integrale con la classifica basta cliccare qui

E vi anticipiamo le conclusioni rimandandovi al numero in edicola del Salvagente per il test integrale.

Tutti i prodotti rilevati risultano realizzati in Cina, eppure l’Italia è tra i principali produttori mondiali di cosmetici: secondo i dati Cosmetica Italia il 65% del make-up consumato in Europa è prodotto nel nostro paese. Il motivo di questa discrepanza ce lo spiega il dottor Giulio Pirotta, membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Chimica scienze cosmetologiche: “Come gran parte dei giocattoli, il mercato di questo comparto è appannaggio della Cina. Le nostre aziende non riescono a gestire i prezzi e i costi soprattutto della variabilità manuale di lavorazione del giocattolo. Tutta la parte di stampaggio, di produzione e di montaggio dei piccoli pezzi che compongono questi prodotti vengono fatti all’estero”.
È chiaro che siamo di fronte a un prodotto che è cosmetico e giocattolo al tempo stesso. “Ci troviamo – aggiunge Pirotta – in un’area di confine che pone i prodotti sotto due normative da soddisfare entrambe. In questo spazio troviamo alcuni aspetti di sovrapposizione che non sono stati chiariti”. Viene quindi da chiedersi come in questa zona grigia avvenga il processo di valutazione per evitare rischi nei consumatori: “I cosmetici – conclude l’esperto – sono oggetto di un esame qualificato, da parte di un esperto, che stabilisce il margine di sicurezza in grado di coprire tutte le possibili variabili, con specifiche attenzioni per i prodotti destinati ai bambini sotto i 3 anni. La valutazione di sicurezza del giocattolo avviene tramite la dichiarazione di conformità CE che viene apposta dal fabbricante o importatore anche sulla base di analisi svolte da un laboratorio ad hoc anche per quel che ne riguarda la composizione. Entrambe le valutazioni vanno obbligatoriamente svolte per i giocattoli”.

In riferimento alla composizione degli ombretti valutati rassicuriamo che tutti contengono sostanze consentite, ma, secondo il nostro parere, in alcuni casi sgradite. Dal fenossietanolo al biossido di titanio ai petrolati, la lista degli ingredienti di questi “giocattoli-beauty” ci porta a pensare che il trucco per i più piccoli è meglio che rimanga un gioco saltuario.

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