Melatonina ai bambini? Meglio di no, visti i sospetti

Caro Salvagente, vedo da qualche giorno degli spot che pubblicizzano la melatonina per bambini. A me risulta che la melatonina viene secreta in modo indirettamente proporzionale all’età. Ma è corretto somministrarla a dei bambini che già ne producono molta?

Silvia Chirico

Cara Silvia, la melatonina è considerata un rimedio naturale e dunque è uno dei primi a cui fanno ricorso i circa 9 milioni di italiani che hanno problemi con il sonno. Tanto da somministrarlo, forse con troppa noncuranza, anche ai bambini.

Alcibiades Rodriguez, direttore medico del Comprehensive Epilepsy Center-Sleep Center della New York University, mette in guardia sulla somministrazione ai bambini e agli adolescenti: per quanto non siano noti effetti collaterali, spiega, c’è più di una preoccupazione su come la melatonina possa influenzare lo sviluppo, specialmente intorno alla pubertà. Un invito su cui concordano anche molti medici italiani che invitano alla prudenza, specie se l’uso dovesse diventare troppo protratto nel tempo.

Cos’è la melatonina

È una sostanza prodotta dagli esseri viventi per regolare il ritmo del sonno. Utilizzata inizialmente per combattere i disturbi del jet lag, nel tempo ha iniziato a essere impiegata per favorire il sonno.

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Che funzioni, non ci sono dubbi: una meta-analisi del 2013 ha rilevato che, in media, le persone con insonnia si sono addormentate circa 7 minuti più velocemente con la melatonina che con un placebo. Al contempo, è dimostrato che la maggior parte degli effetti collaterali della melatonina sono lievi.

Chi ne trae giovamento

I dottor Alcibiades Rodriguez, spiega che: “Di solito le persone che ottengono maggiori benefici sono gli anziani, di 70 anni o più e i pazienti giovani”, dice. La ragione è che a quelle età hanno meno probabilità di produrre sufficiente melatonina da soli.

Dato che il corpo rilascia melatonina durante il passaggio dalla luce del giorno all’oscurità, gli integratori possono essere essenziali per le persone con disturbi circadiani. Ma risultano utili anche a chi ha bisogno di addormentarsi in un momento che non è in sincronia con il suo orologio naturale, come quanti lavorano nei turni di notte o chiunque abbia problemi di jet-lag perché hanno viaggiato verso un nuovo fuso orario.

Quali dosi?

La melatonina in Italia vendeva circa 3 milioni di confezioni al giorno fino al 2013, data in cui i dosaggi superiori a 1 mg sono passati d’autorità dalla categoria integratori a quella del farmaco (con un aumento dei prezzi che ha fatto storcere la bocca a molti che la assumevano).

Visto il doppio canale – integratore fino a 1 mg di concentrazione, farmacia per dosaggi superiori – vale la pena chiedersi quale faccia più effetto.

L’Efsa ha stabilito che l’effetto benefico della sostanza, in termini di riduzione del tempo richiesto per prendere sonno, si ottiene anche con solo 1 mg di prodotto (0,5 mg per alleviare gli effetti del jet lag ).

Prenderne di più fa male? Non sembrerebbe, non per gli adulti e almeno a leggere lo stesso documento prodotto dall’Authority europea che chiarisce, dopo avere esaminato dati internazionali, che il dosaggio considerato efficace di melatonina arriva fino a 5 mg. E di rischi non parla, né di dose massima giornaliera consentita.