L’attenzione alla sostenibilità trova riscontri in forte aumento anche nel settore cosmetico – orientato verso prodotti ecologici tanto nelle formulazioni quanto nel packaging – come pure in altre sfere della quotidianità – dal lavoro al tempo libero, dall’abbigliamento agli accessori, dal turismo alla mobilità – dove le scelte dei consumatori si fanno, di anno in anno, più responsabili.
Gli stati generali del Bio
Le sfide decisive per il Wwf
“La sfida per gli agricoltori, per le aziende dell’industria agroalimentare e per i consumatori è raggiungere entro il 2030 il 40% della superficie agricola utilizzata nazionale certificata in agricoltura biologica- dichiara il Wwf Italia in occasione del Sana, e aggiunge – è questa la via principale per ridurre l’utilizzo dei pesticidi e le emissioni dei gas climalteranti dal settore agricolo, contribuendo alla soluzione dei problemi ambientali globali legati all’agricoltura, come la perdita della biodiversità e i cambiamenti climatici”Un ruolo determinate sarà svolto dai cittadini – consumatori che attraverso le loro scelte responsabili hanno fatto crescere negli ultimi tre anni i consumi di prodotti biologici del 20% l’anno, spingendo la conversione dei terreni agricoli verso l’agricoltura biologica.
In Italia il 16% coltivato a bio
“Oggi il 16% della superficie agricola nazionale viene gestita con le regole comunitarie per il biologico, senza l’uso della chimica di sintesi, la sfida è raddoppiare questa superficie entro il 2030 arrivando almeno al 40% della Sauin biologico” spiega il Wwf, secondo cui per raggiungere questo ambizioso obiettivo è necessario cambiale la politica agricola nazionale ed europea, a partire dalla riforma della Pac post 2020 dall’approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, scaduto nel mese di febbraio e aperto alla consultazione pubblica fino al 15 ottobre.