Se anche la Grecia adultera il miele: le analisi dell’Agenzia canadese

Da giugno 2018, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA) si è concentrata sul falso miele, usando la “sorveglianza mirata“, ovvero puntando l’attenzione su aziende importatrici già colte in fallo da altri paesi. L’agenzia federale ha raccolto 240 campioni di miele provenienti da Grecia, Cina, India, Pakistan e Vietnam: il 22% di questi presentavano zuccheri aggiunti. I controlli hanno riguardato anche campioni locali che non hanno presentato difetti.

“Il 22% dei campioni di miele conteneva zuccheri stranieri come sciroppo di mais, sciroppo di riso e sciroppo di zucchero di canna”, ha detto a CBC Toronto Jodi White, manager nazionale della divisione tutela dei consumatori e equità di mercato della CFIA.

Negli ultimi anni, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA) è diventata consapevole del rischio che l’adulterazione del miele con zuccheri stranieri sia aumentata, sia in Canada che a livello globale. L’adulterazione si verifica quando al miele vengono aggiunti altri ingredienti che, tuttavia, non compaiono in etichetta. Il miele prodotto in questo modo è adulterato ed è considerata una frode alimentare a tutti gli effetti.

L’Agenzia ha testato i campioni utilizzando due tecniche differenti: l’analisi del rapporto isotopico stabile (SIRA) per rilevare l’adulterazione con canna da zucchero e sciroppi di mais (zuccheri C4). Le analisi di risonanza magnetica nucleare (NMR), invece, sono state condotte da un laboratorio a contratto per rilevare zuccheri estranei aggiunti da questi e altre fonti come gli zuccheri C3. Le analisi NMR sono state condotte sia per rilevare l’adulterazione nei campioni sia per informare CFIA sull’efficacia di questa tecnica a complemento dei test SIRA.