Divieto delle aste a doppioribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e norme più severe per la vendita sottocosto dei prodotti alimentari. La Camera ha approvato la proposta di legge “Tutela vendita prodotti agricoli” il cui testo approdato oggi in aula è frutto di un lavoro congiunto tra il Pd e il M5s (prima firmataria SusannaCenni, Pd, relatrice della proposta di legge ChiaraGagnarli, M5s) svolto nei mesi passati in Commissione Agricoltura a Montecitorio.
Stop alle doppie aste e al sottocosto selvaggio
Le norme approvate, che per diventare legge attendono ora il vaglio del Senato, mirano a proteggere gli anelli più deboli della catena agroalimentare, piccoli produttori agricoltori e agricoltori, dove sempre più spesso si annida il caporalato e il lavoro in nero, specie nella filiera del pomodoro. La legge approvata stabilisce il divieto dell’utilizzo delle aste elettroniche a doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e prevede sanzioni (fra i 2 e i 50 mila euro) per chi non lo rispetta. Inoltre viene posto limite all’uso indiscriminato del sottocosto, per garantire il giusto prezzo al produttore e tutelare i lavoratori del settore. Pratica che sarà consentita solo per i prodotti freschi e deperibili in caso di invenduto o di operazioni programmate e concordate con il fornitore.
Terra!: “Ora il Senato dica sì”
Sodddisfatto Fabio Ciconte, direttore di Terra! Onlus, associazione che da anni si batte contro la “filiera sporca” e che con le proprie denuncie ha suscitato importanti risposte normative come quella contro il caporalato e oggi contro le aste al doppio ribasso: “Accogliamo con favore questa legge contro le aste al ribasso. Dopo le nostre pressioni finalmente è arrivata la risposta delle istituzoni. Il provvedimento approvato oggi è importante perché giunge alle porte di una nuova stagione di raccolta dei pomodori e manda un chiaro messaggio ai gruppi della Gdo che utilizzano queste pratiche sleali per rifornirsi di tanti prodotti di largo consumo: d’ora in poi non saranno più tollerate, perché fanno male a tutta la filiera, a cominciare dagli agricoltori e dai braccianti che ancora troppo spesso vengono sfruttati per raccogliere il cibo che mangiamo ogni giorno”.
In una nota i componenti del MoVimento 5 Stelle in commissione Agricoltura alla Camera spiegano: “Con l’approvazione di oggi alla Camera della proposta di legge contro le aste a doppio ribasso e la vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari, facciamo un passo importante, in attesa del via definitivo del Senato, per mettere fine ad una pratica nel mondo dell’agroalimentare che mette in seria difficoltà le nostre imprese agricole ed in particole i fornitori che rappresentano la parte più vulnerabile della filiera”.
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Anche Coop Italia, la leader della Gdo in Italia, “esprime la sua soddisfazione per la proposta di legge approvata oggi alla Camera, le aste al doppio ribasso sono una pratica ingiusta che Coop non ha mai usato. Quanto alla pratica del sottocosto sui prodotti alimentari freschi e deperibili la proposta di legge approvata alla Camera è in linea con quanto sostenuto in audizione da Coop, ovvero ne riconosce l’utilità in alcuni casi per limitare gli sprechi dell’invenduto offrendo opportunità di risparmio per i consumatori”.
Il caso Eurospin e la passata a 31,5 cent
La pratica delle aste al doppio ribasso va detto che non viene attuata dalla gran parte dei marchi della Grande distribuzione organizzata anche a seguito di un accordo volontario promosso dall’ex ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina nel 2017 (aderirono Federdistribuzione, Conad mentre Coop ha sempre dichiarato di non praticare il doppio ribasso).
Tuttavia in questi anni, come denunciato più volte da Terra! Onlus, alcune insegne hanno continuato a praticare aste al doppio ribasso. È successo l’anno scorso quando Terra! ha denunciato Eurospin che avrebbe acquisito 20 milioni di bottiglie di passata di pomodoro a 31,50 centesimi l’una tramite un’asta on line al doppio ribasso.
Come funziona l’asta al doppio ribasso? La procedura consiste nell’assegnare il contratto di fornitura all’azienda che offre il prezzo inferiore dopo due gare, in cui la base d’asta della seconda è il prezzo minore raggiunto durante la prima. Terra! lo definisce “un meccanismo che costringe le industrie di trasformazione del pomodoro a una forte competizione, al punto da spingerle a vendere sottocosto un prodotto che sovente non è ancora stato acquistato dalla parte agricola. In questo modo, prima della stagione di raccolta, i supermercati decidono il prezzo del pomodoro e di altri prodotti agroalimentari: tutta la contrattazione che segue tra industriali e agricoltori è destinata a muoversi entro questi parametri, spesso con possibilità di margine estremamente ridotte”.