Problemi al motore 1.2 Renault, ma in Francia nessuno vuole il richiamo

Continua la battaglia delle associazioni dei consumatori francesi che da mesi chiedono al ministero dei Trasporti di Parigi di intervenire per costringere Renault a un richiamo ufficiale di alcuni dei suoi modelli. In particolare quelli che hanno il motore 1.2 (tipo H5FT) utilizzato in molti modelli Dacia, Mercedes, Nissan e Renault, a rischio rottura.

Dopo mesi di battaglia con la casa produttrice e il ministero, a novembre è arrivata una prima risposta ufficiale che non soddisfa l’associazione Ufc-Que Choisir: richiesta respinta. Il ministero si è giustificato spiegando che i produttori  hanno affermato di aver adottato le misure necessarie “a partire dall’identificazione di questo problema”. In realtà, secondo l’associazione francese, i produttori  minimizzano e indicano di aver ricevuto poco più di 5.000 richieste di supporto (2.647 per Renault e Dacia, 2.375 per Nissan e nessuna per Mercedes). Tuttavia, queste cifre si riferiscono solo al periodo dal 2015 al 2019, mentre il periodo più a rischio, secondo Ufc, sarebbe dal 2012 al 2016. “È stato sicuramente durante questo periodo che le rotture devono essere state le più importanti poiché le modifiche non erano state ancora apportate dai produttori”, spiega l’associazione. Che prosegue: “Peggio ancora, il ministero sostiene che ‘il consumo eccessivo di olio (il difetto riscontrato nei motori HSFT, ndr) anche in casi estremi di avaria al motore, non influisce sulla sicurezza del veicolo e non è suscettibile di compromettere seriamente la sicurezza stradale'” . Non merita un richiamo, dunque, almeno per il ministero dei Trasporti di Parigi.

“È difficile essere d’accordo – spiega l’Ufc- quando il motore si rompe, il conducente perde anche l’assistenza allo sterzo, l’amplificazione della forza frenante, ecc. Anche per i guidatori più esperti che si trovassero, ad esempio, nella discesa di una montagna, sarebbe una situazione in cui è difficile mantenere il controllo. Vi è anche il rischio che le ruote si blocchino. Non è rischioso perdere tutta la potenza del motore quando si va a 130 km / h su un’autostrada quando il traffico è intenso?” chiede polemicamente l’associazione.

I MODELLI INCRIMINATI

Renault (motore 1.2 TCe 115, 120 e 130 CV)

  • Captur
  • Clio 4
  • Qajar
  • Kangoo 2
  • Megane 3
  • Scenico 3
  • Grand Scénic 3

Dacia (motore 1.2 TCe 115 e 125 CV)

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  • Duster
  • Dokker
  • Lodgy

Mercedes (motore 1.2 115 CV)

Citan

Nissan (motore 1.2 DIG-T 115 CV)

  • Juke
  • Qashqai 2
  • Pulsar

 

LA DENUNCIA DEI CONSUMATORI FRANCESI

“Il motore H5FT, montato fino al 2018 su tanti modelli come Clio 4, Mégane 3 e Scénic 3, è soggetto a rotture in caso di consumo eccessivo di olio. Renault non riconosce il problema e non vuol pagare gli alti costi di riparazione”. L’allarme lanciato in Francia dal mensile dei consumatori QueChoisir riguarderebbe 400mila vetture circolanti Oltralpe. Ma la tipologia di propulsore finita nel mirino dei consumatori è installata su un’ampia rosa di modelli del gruppo Renault, compresi Nissan e Dacia, e potrebbe riguardare tantissime vetture vendute in Europa, Italia compresa.

Scrive QueChoisir: “L’affidabilità del motore 1.2 (tipo H5FT), sostituito alla fine del 2018 dal nuovo 1.3 TCe, è messa in discussione dai molti casi di rottura segnalati a seguito di consumo eccessivo di olio. Ma la Renault, che non fornisce dettagli sui modelli e sul numero di veicoli coinvolti, riconosce timidamente “alcune sollecitazioni da parte dei clienti” e minimizza il fenomeno.

Il documento aziendale: attenti all’olio

Una nota interna dell’azienda, di cui il mensile francese è venuto in possesso, inviata alla rete di vendita “datata 5 giugno 2015 (con aggiornamento il 12 febbraio 2018) menziona chiaramente il problema del consumo di olio (superiore a 1 litro per 1.000 km). La nota tecnica afferma che il problema del consumo eccessivo di olio riguarda i motori prodotti in un periodo abbastanza lungo: dall’inizio della produzione dal 1° ottobre 2012 alla fine della produzione il 20 luglio 2016, vale a dire quasi 4 anni“.

In questi anni quante rotture possono essere imputate a questo potenziale difetto? Di sicuro, prosegue QueChoisir, “un rapporto di febbraio 2016, emesso dal Dqsc (la gestione della qualità e soddisfazione del cliente) di Renault, evidenzia il processo di deterioramento delle valvole di scarico (conseguenza del sovra-consumo di olio) che può quindi causare la rottura del motore”.

Renault nega

Insomma Renault sapeva e non è intervenuta? Il mensile QueChoisir non sembra avere dubbi. Sentita la casa automobilistica però sembra negare ogni accusa: “La Renault – riporta il mensile – ci ha risposto che “un consumo di olio, considerato superiore al normale consumo di un motore, può trovare la sua origine in diverse cause (obsolescenza / usura, manutenzione casuale, qualità degli oli, tipi di tubi, ecc. )”. E, naturalmente, nessuna menzione su un possibile problema sul motore stesso”.

In caso di guasto al motore la riparazione del veicolo è alquanto salata: circa 10mila euro, stima il mensile francese. Nel frattempo molti lettori hanno segnalato un guasto anomalo che in diversi casi è stato “annunciato” da una perdita di potenza improvvisa del motore stesso, accensione di spie e in casi più gravi fumi dal cofano.