L’associazione francese Que Choisir ha misurato le dosi di fitoestrogeni in 55 alimenti a base di soia (pasti pronti, biscotti, dessert, bevande, antipasti e salse) trovando in alcuni di essi dosi di isoflavoni fino a 5 volte superiori alla dose giornaliera consentita. Si tratta di sostanze con una struttura molecolare simile a quella di un ormone naturale del corpo umano, sospettata di essere un interferente endocrino, di essere responsabile dell’insorgenza di alcuni i tumori e, infine, di danneggiare il feto. Tutti motivi per cui l’ Anses, l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, l’alimentazione, l’ambiente e il lavoro, nel 2005 ha pubblicato un parere in cui invita a limitare la presenza di tali sostanze e ad informare meglio i consumatori.
Ritornando alle analisi di laboratorio condotte dall’associazione francese, i prodotti con il punteggio peggiore del test superano di molto le dosi massime consentite. Un bicchiere di bevanda a base di soia della marca “Sud-Ouest nature” del marchio Cereal Bio, ad esempio, contiene quasi il 150% in più di isoflavoni rispetto alla dose massima consentita per un adulto; una porzione di “cous co proteico di soia gourmet” di Jardin Bio, invece, supera tre volte e mezzo questa dose.
I fitoestrogeni – fanno sapere da Qui Choisir – si trovano anche in alimenti dove non ti aspetteresti di trovare la soia. Ad esempio, dei 12 prodotti a base di carne nel nostro campione (gnocchi di manzo, pepite di pollo, pomodori ripieni …), 5 di loro forniscono più di un quarto della dose massima in una porzione. I livelli più alti sono stati trovati nelle polpette “beef” di Auchan, Leader Price e Leclerc4, ognuna delle quali fornisce rispettivamente il 68%, il 60% e il 42% della dose massima accettabile per un bambino.
Stando così le cose, secondo l’associazione francese si pone il problema di tutelare la meglio i consumatori. Come? Innanzitutto – fanno sapere dall’associazione – chiediamo alla Direzione generale della concorrenza, dei consumatori e delle frodi (Dgccrf) di rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta del contenuto di fitoestrogeni nei prodotti nonché di prevedere anche delle restrizioni per bambini e donne incinte.
Nel frattempo, l’Associazione raccomanda ai consumatori:
- Evitare il consumo di qualsiasi prodotto contenente soia per bambini sotto i tre anni e donne in gravidanza.
- Limitare il consumo di prodotti a base di soia a 1 porzione al giorno.