Il colosso americano ha confermato le indiscrezioni circolate ieri. Per effetto della guerra commerciale scatenata dal presidente Usa Trump nei confronti della Cina, Google ha deciso di interrompere i rapporti commerciali con Pechino, a partire dagli aggiornamenti per il sistema operativo Android sui dispositivi Huawei, Honor, e ZTE (al momento non risultano coinvolti altri marchi molto diffusi in Italia come Xiaomi, per esempio).
Le conseguenze
Le conseguenze, anche per i possessori italiani, che rappresentano il maggior numero in Europa, sono facilmente immaginabili: smettendo di aggiornarsi, il software potrebbe cominciare a far funzionare male lo smartphone, sia per l’emergere di bug non aggiustati, sia rispetto a nuove applicazioni rilasciate nel frattempo. Il problema potrebbe non essere immediato ma a lungo andare molti tra i possessori di Huawei potrebbero trovarsi con gravi difficoltà nell’utilizzo del dispositivo.
La risposta di Huawei
Come sta reagendo la compagnia cinese? Ha fatto trapelare che avrebbe pronto un piano B. Potrebbe essere il passaggio alla versione opensource (disponibile a tutti gratuitamente) di Android, che a differenza della versione commerciale di Google, però, è più debole dal punto di vista della sicurezza e degli aggiornamenti. Questa viene già utilizzata per il mercato cinese, dove Google è bandita, ma per adattarla al mercato internazionale ci potrebbe volere ancora tempo, e soprattutto un periodo di rodaggio.
Adoc: le istituzioni facciano chiarezza
L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di smartphone e tablet Huawei venduti, rischia di subire le conseguenze più pesanti. Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc dichiara: “Seguiamo con preoccupazione la lotta commerciale tra Google e Huawei, a pagarne le spese saranno, come sempre, i consumatori inibire la possibilità di aggiornare il sistema operativo e, conseguentemente, l’utilizzo di app essenziali e estremamente diffuse come, ad esempio, Gmail, Youtube e il Play Store, costituisce un danno enorme per i consumatori. Sia in termini di sicurezza del sistema e della privacy, più vulnerabili ad attacchi esterni in mancanza di aggiornamenti, sia in termini di funzionalità del prodotto”. “Invitiamo Google, le Istituzioni europee e italiane – Continua Tascini – a fare chiarezza sulle effettive ripercussioni a danno dei consumatori e chiediamo all’azienda di Mountain View di garantire la piena usabilità e gli aggiornamenti di sicurezza a tutti i consumatori in possesso di uno smartphone o di un tablet Huawei.”