Nichel, formaldeide e cobalto: l’Anses propone all’Ue nuovi limiti nei vestiti e nelle scarpe

Per proteggere al meglio la salute dei consumatori l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria (Anses) e l’Agenzia svedese per le sostanze chimiche hanno annunciato che proporranno all’Unione europea di vietare o limitare ai più possibile l’uso di più di un migliaio di sostanze allergizzanti contenute in vestiti e calzature. “Metalli pesanti, residui di cromo, nichel, formaldeide … le nostre scarpe e i nostri vestiti sono veri e propri nidi di sostanze chimiche. Al punto di provocare a volte irritazioni cutanee e gravi allergie” fanno sapere le due agenzie che per identificare le sostanze più problematiche hanno condotto analisi su 25 indumenti (intimi, leggings, jeans e abbigliamento sportivo) venduti nei grandi magazzini o nei negozi specializzati.

In particolare, le due Agenzie hanno proposto di proibire l’uso di coloranti dispersi con proprietà sensibilizzanti in articoli finiti realizzati in tessuto, pelle, pellicce e pelli. Altresì hanno chiesto all’Unione europea di valutare questi nuovi limiti di concentrazione:

1 mg / kg per composti di cromo VI (tessuti, cuoio, pellicce e pelli)
130 mg / kg (tessuto) e 110 mg / kg (cuoio, pellicce e pelli) per nichel e suoi composti
70 mg / kg (tessuto) e 60 mg / kg (cuoio, pellicce e pelli) per il cobalto e i suoi composti
75 mg / kg per formaldeide (tessuti, pelle, pellicce e pelli)
250 mg / kg (tessuto) e 210 mg / kg (cuoio, pellicce e pelli) per 1,4 parafenilendiammina
130 mg / kg (tessuto) e 110 mg / kg (cuoio, pellicce e pelli) per altre sostanze classificate come sensibilizzanti della pelle.

l’Agenzia francese ricorda “l’importanza di lavare qualsiasi capo di abbigliamento tessile che va a contatto con la pelle prima di indossarlo per la prima volta”. Raccomanda anche che le aziende tessili lavorino sull’etichettatura “per indicare, in particolare alle persone sensibili, la presenza potenziale di sostanze chimiche” negli indumenti che acquistano.