Onnipresenti in ogni aperitivo che si rispetti, le arachidi sono tutt’altro che un semplice snack ma un alimento che può portare vantaggi ma anche rischi che non sempre conosciamo. Vediamoli assieme
Spesso accompagno uno snack pomeridiano con delle arachidi, magari salate, e credo siano asiatiche come altri tipi di frutta secca
FALSO L’arachide è una pianta della famiglia delle leguminose tant’è che produce dei frutti chiamati noccioline, ma in alcuni paesi conosciuti come cecini proprio perchè ricordano dei piccoli ceci di cui sono parenti. L’arachide è originaria dell’area del Sud America, questa volta Atena non potrà proprio aiutarci essendo fuori dalla sua giurisdizione, e si ritrova spesso riprodotta nell’arte precolombiana specie in certe aree del Perù. Il buon Colombo, durante i suoi viaggi importò questa pianta in Europa dove fu usata addirittura come un surrogato del caffè, poi in maniera molto avventurosa l’arachide fu trapiantata in Africa perché come tutte le leguminose arricchiva i terreni di azoto per cui si rendeva utile a ridare ai terreni aridi una maggiore fertilità. Dall’Africa le arachidi nel tempo rifanno il viaggio all’inverso e arrivano però questa volta in Nord America, come accade a volte con i moderni navigatori satellitari il tragitto più rapido non coincide sempre con quello più breve. Nel caso delle arachidi questo ritorno si accompagna al fenomeno della tratta degli schiavi usati per le coltivazioni di cotone e anche di arachidi. Le arachidi come coltura invadono anche paesi come l’India, la Cina e le Filippine perché considerate utili a combattere la fame in questi paesi iperpopolati e con poche risorse alimentari. Come spesso accade, la legge del contrappasso colpisce e dall’associazione di cibo dei poveri, adatto a chi poteva avere solo calorie a basso costo, oggi sono considerate un prodotto ludico, sinonimo di feste, apericene o di happy hour, in poche parole l’antitesi della povertà. L’attuale pianta di arachide (Arachis hypogaea) non è una pianta considerata “selvatica” ma nasce secoli fa, in alcune aree andine, dall’ibridazione fatta dagli allora contadini/biotecnologi ante litteram, tra due specie l’Arachis duranensis e l’Arachis ipaensis, per avere una specie più performante dal punto di vista agronomico e più adatta per quei tempi.
Tutti concordano che le arachidi tostate dal punto di vista nutrizionale rappresentano un problema per la nostra salute, ma ho qualche dubbio…
VERO/FALSO Le noccioline americane “tostate” sono ricche di vari nutrienti perché contengono ben il 29% di proteine, il 12% di fibre solubili e non hanno colesterolo. Purtroppo il 50% di grassi ci ricorda che forniscono ben 600 calorie per 100 g di prodotto quindi delle vere e proprie iniezioni di calorie. Le arachidi tostate sono anche ricche di potassio con circa 680 mg per etto quindi pari a una volta e mezzo il farro e la trota e ne contengono poco più del frumento. L’ottima notizia è che le arachidi hanno solo 6 mg per etto di sodio per cui appartengono di diritto ai frutti iposodici per eccellenza, la pessima è che spesso le mangiamo salate. Sono fra i prodotti più ricchi in niacina (Vitamina B3 o Vitamina PP9), vitamina utile al nostro organismo per la respirazione cellulare, per favorire la circolazione sanguigna e per aiutare la digestione gastrica. Ricordiamo anche che la Vitamina B3 è riconosciuta essere un supporto perché meglio funzioni il sistema nervoso ed evita la pellagra anche se oggi non è più così diffusa come nel passato. Le arachidi sono da considerarsi l’ideale carburante di riserva da portarsi ad esempio in un viaggio perché con un peso ridotto danno molte calorie, non si deteriorano facilmente e contribuiscono alle difese antiossidanti. La loro ricchezza in proteine, insieme alle fibre e ai pochi zuccheri le rende adatte a chi soffre di diabete di tipo 2, ma ricordiamoci che il loro abuso richiede un prezzo molto alto per i troppi grassi introdotti. Inoltre, le arachidi sono anche ricche di arginina che aiuta le fasi di crescita muscolare tanto da essere spesso usate per chi vuole massa muscolare e contengono del coenzima Q10 per alleviare le cefalee e mal di testa. Pur elencando tutti questi vantaggi, resta difficile una difesa di ufficio per giustificare un abuso di noccioline tostate perché troppo caloriche e le aggravanti sono più numerose delle attenuanti che possono portare a discarico le arachidi e possiamo solo appellarci alla clemenza di nutrizionisti e dietologi.
Senza considerare le troppe calorie che le noccioline ci danno, però non sono una fonte di serio rischio per la nostra salute
FALSO Le noccioline americane per il loro contenuto calorico vanno consumate con criterio, ma sono anche poco indicate per chi soffre di colite, di eccessiva flautolenza o di diarrea nonché di una generale infiammazione intestinale. Questi effetti sono dovuti per lo più alle tante fibre che contengono e che producono questi effetti collaterali inattesi. Occorre aggiungere che le arachidi tostate non contengono sodio per propria natura, ma quelle tostate sono quasi sempre salate per cui 50 g di noccioline introduce ben 330 mg di sodio ovvero il 65% del nostro fabbisogno giornaliero. In pratica l’uomo è riuscito a rendere poco salutare un prodotto che un minimo vantaggio poteva avere. La salatura delle arachidi permette di renderle più appetibili al palato e di indurre un maggiore consumo di bibite o di bevande anche alcoliche allo scopo di spegnere l’arsura provocata; in poche parole il cerchio arachidi, sale, bere e di nuovo arachidi si chiude a nostro svantaggio. Le arachidi che poi vediamo sul mercato sono quasi tutte fritte, non sempre in olio di arachidi, per dare loro un valore sensoriale ancora maggiore. Le noccioline sono purtroppo anche una buona porta di entrata nella dieta delle micotossine, specie per le aflatossine, per cui la loro sicurezza tossicologica è sempre da verificare per evitare l’esposizione a sostanze definite certamente cancerogeniche come sono le aflatossine. Infine, le noccioline salgono sul podio degli alimenti allergenici, seguendo uova e latte, per cui la loro presenza è importante che sia ben segnalata in etichetta e che si sia pronti, per le persone allergiche, ad usare le giuste contromisure per gli effetti che vanno dal semplice prurito fino allo choc anafilattico.
Le arachidi contengono dei grassi, ma sono tutti di ottima qualità
FALSO/VERO Le arachidi contengono grassi monoinsaturi come l’acido oleico, per intenderci quello dell’olio extravergine di oliva, per il 22,5% della parte grassa ma anche numerosi grassi polinsaturi come l’acido linoleico che è un Omega 6 di cui contiene il 13,8%. Questo grasso è utile per la nostra salute perché partecipa attivamente alla salute e al benessere del sistema cardiocircolatorio. Vale la pena di dire che gli acidi grassi polinsaturi Omega 6 e Omega 3 sono sempre bene accetti in una dieta, ma è importante che sia rispettato il loro rapporto in termine di quantità reciproca. Gli acidi grassi essenziali Omega 6 sono alla base della produzione di molecole che producono un’infiammazione generica. Il rapporto attuale nella nostra dieta di grassi Omega 6 e Omega 3 è troppo sbilanciato in Omega 6 di cui vi è un eccesso. Sarebbe bene utilizzare un rapporto di acidi grassi Omega 3 e Omega 6 più vicino a 1 a 3 che protegge e non infiamma. In altre parole, arachidi o altri grassi sono utili, ma ad esempio il rapporto nell’olio di lino è protettivo. Come soluzione o aumentiamo la quota di Omega 3 mangiando più pesce riducendo in parte la quota degli acidi grassi Omega 6 introdotti. Questo dimostra che ciò che mangiamo può sembrare più che ottimale, infatti chi non è d’accordo a introdurre acidi grassi polinsaturi, ma occorre rispettare altri parametri come il rapporto altrimenti i risultati osservati sono del tutto inattesi.
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