Le compagnie telefoniche inseguono testardamente nuovi modi di spillare soldi ai clienti, a parte quelli chiesti per l’attivazione dell’offerta. In alcuni casi, ritornano ai vecchi modi, accantonati solo temporaneamente. È il caso dei costi di attivazione, che tornano prepotenti a gonfiare le bollette dei consumatori. Per alcuni anni, infatti, venivano regolarmente scontati pur di accaparrarsi nuovi clienti. Adesso si torna al passato. E non solo: un altro stratagemma molto usato è far pagare a rate l’assistenza offerta o imposta, e persino una strana “quota di adesione” all’offerta. Vediamo come si comportano i maggiori operatori con alcune delle loro offerte di punta.
Tim
Prendiamo l’esempio di Tim connect fibra, è previsto un prezzo di attivazione composto da: “un contributo attivazione offerta, rateizzato in 12 rate mensili da 10 euro, azzerate in promozione se il cliente mantiene attiva l’offerta almeno per 12 mesi. In caso di disdetta/cessazione dell’offerta o di passaggio ad altra offerta Tim Fissa diversa da Tim Connect prima del termine del 12° mese, è previsto il pagamento delle rate mensili da 10€ residue fino alla dodicesima, mantenendo attivo il piano rate, a meno che con l’esercizio della disdetta/cessazione o del passaggio ad altra offerta non sia indicata la volontà di pagare in un’unica soluzione”. In altre parole, se attivi questo contratto e stai meno di un anno, in un modo o nell’altro, devi cidare a Tim, 120 euro. A questo si aggiunge una incomprensibile “quota di adesione offerta di 240 euro, pagabili anche in 24 rate mensili da 10 euro. Se in un qualunque momento è richiesta la disdetta/cessazione dell’offerta, l’eventuale pagamento a rate della quota di adesione sarà mantenuto attivo fino alla scadenza delle rate residue, a meno che con l’esercizio della disdetta/cessazione non sia indicata la volontà di pagare in un’unica soluzione”. A differenza del contributo di attivazione, in questo caso, non c’è modo di pagare meno dei 240 euro richiesti. Leggendo il documento di trasparenza tariffaria dell’offerta, appare chiaro che se un malcapitato nuovo cliente si trovasse male e decidesse di passare ad altri dopo sei mesi, oltre alla normale fatturazione dovrebbe tirare fuori le rate mancanti per arrivare a quota 360 euro.
Wind
A spingere le compagnie a ingegnarsi è stata probabilmente l’entrata in vigore della delibera dell’Agcom sul modem libero, che permettendo di comprare un modem nel mercato libero senza vincoli, ha creato un vuoto tra le entrate sicure delle compagnie. Wind adesso offre il modem Wi-Fi di ultima generazione, venduto però in abbinamento con il servizio di assistenza per riparazione e sostituzione in caso di guasti (ma se si rompe un modem fornito dal gestore, la riparazione gratuita dovrebbe essere inclusa, almeno per due anni), con un costo di 5,99 euro/mese, conteggiati nel prezzo dell’offerta, per la durata 48 mesi. Su questo passaggio, il sito non è chiaro, ma è probabile che disdicendo il contratto in anticipo l’utente debba pagare le restanti rate di 5,99 euro fino al 48esimo mese. 287,52 euro da mettere in conto.
Vodafone
Per chi attiva online Vodafone Internet unlimited +, viene incluso, al prezzo complessivo di 29,90 euro al mese, l’opzione Vodafone Ready, che ha un valore di 6 euro al mese per 48 mesi, che possono anche essere pagati nella prima fattura per un importo complessivo di 288 euro, o in modalità mista. Vodafone Ready è presentata come “Instant activation, Assistenza garantita, Vodafone sempre connessi, Vodafone Power Station”, tutti servizi che andranno pagati fino alla fine al di là della permanenza effettiva con la compagnia.
Fastweb
Tutte le offerte Fastweb per la rete fissa non prevedono un contributo di attivazione. Per la sola offerta “Sky&Fastweb” è previsto un contributo di attivazione che include i costi relativi alla gestione amministrativa e realizzazione tecnica dell’attivazione del servizio richiesto pari a 93,60 euro. Il cliente può pagarla, attraverso una delle seguenti modalità: una tantum, in 24 rate da 3,90€ oppure 48 rate da 1,95€. “In caso di recesso dal contratto prima del pagamento di tutte le rate previste, il cliente sarà tenuto a versare le rate mancanti”.
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