Benessere animale, la risposta di Coop: “Per noi non è solo uno una frase, ecco cosa facciamo”

Il “benessere animale” pubblicizzato da molte aziende come valore aggiunto è davvero una garanzia per il consumatore attento agli aspetti etici dei suoi acquisti alimentari o è solo uno specchietto per le allodole? A sostenere quest’ultima posizione sono alcune realtà animaliste e ambientalisti, tra cui Ciwf Italia Onlus e  Legambiente che hanno lanciato una petizione per chiedere ai ministri della Salute e dell’Agricoltura di introdurre a livello nazionale un’etichettatura volontaria che indichi il metodo di allevamento, senza il quale per loro non ha senso parlare di benessere animale. Il Salvagente ha sollecitato una risposta ad alcuni produttori e distributori che utilizzano il concetto di “benessere animale” per pubblicizzare i propri prodotti. La prima a rispondere è Coop, riguardo alla carne distribuita nei propri punti vendita a proprio marchio.

La risposta di Coop

Riportiamo la risposta della sigla: “Coop persegue la trasparenza dando corrette informazioni ai consumatori usando tutti i canali a propria disposizione: dalle etichette, alla cartellonistica e al proprio sito. Nel caso del pollo stiamo ad esempio per uscire a febbraio con nuove etichette dove riportiamo le indicazioni di benessere che stiamo garantendo per tutti i nostri allevamenti (26 milioni di avicoli), in particolare: maggiore spazio in allevamento rispetto ai limiti di legge, arricchimenti ambientali quali balle di paglia per favorire i comportamenti naturali e l’uso di luce naturale”. L’impegno di Coop sulla tutela del benessere animale, scrive l’azienda “non è occasionale né limitato alla fase attuale. Già nel 2003, quindi ben 15 anni fa, avevamo iniziato una campagna sul benessere negli allevamenti decidendo di vendere solo uova di galline allevate a terra per quanto riguardava il prodotto a marchio, estendendo già nel 2010 il divieto anche alle uova non a marchio. Impegno che la maggior parte dei nostri competitor ha sottoscritto solo recentemente. Poi nel 2010 era stato lo stesso CIWF a premiarci come maggiore organizzazione che a livello internazionale si occupava del tema. E dal 2003 ad oggi, la nostra attenzione per il benessere animale è solo andata crescendo”.

La campagna contro gli antibiotici

Nel 2017 arriva la campagna “Alleviamo la salute” con la quale Coop ha “incentivato, proposto e attivamente contribuito alla modifica delle modalità di allevamento, al fine di migliorare il benessere degli animali e ridurre fino ad azzerare l’uso degli antibiotici”. La campagna ha portato alla riorganizzazione gestionale degli allevamenti: 1700 quelli coinvolti, a scaffale oggi a distanza di 2 anni dalla partenza oltre 1000 prodotti fra uova, carne fresca a libero servizio e nei reparti, salumi. In questa campagna Coop ha investito 20 milioni di euro che comprendono anche, nel caso della filiera del suino, un premio per ogni singolo animale allevato secondo i criteri richiesti per tendere all’antibiotic free.

La linea  con suini allevati all’aperto

“E nell’ottica della trasparenza – continua la compagnia – Coop ha chiesto ai suoi allevatori e ottenuto di posizionare delle telecamere all’interno degli allevamenti in modo non solo da avere un riscontro immediato delle varie situazioni, ma anche al fine di coadiuvare gli allevatori stessi nella loro attività. Un percorso in continuo miglioramento. Nella filiera dei suini per esempio, Coop supervisiona e chiede oggi ai propri fornitori anche di evitare la limatura dei denti e con il tempo l’obiettivo è di scongiurare il taglio della coda”. Esiste anche una linea che propone solo carne proveniente da maiali allevati all’aria aperta, il prosciutto stagionato Fiorfiore Coop, grazie alla disponibilità di due allevamenti nella zona del Chianti e della Maremma, come indicato in etichetta, dove è scritto anche “senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi” a cui affiancano una spiegazione dettagliata di cosa significa “allevati all’aperto” e la possibilità di rintracciare, come in tutti i nostri prodotti a marchio la provenienza delle principali materie prime consultando il sito e-coop. Per chi vuole approfondire le pratiche in tema di benessere animale, adottate da Coop c’è una apposita sezione sul sito.

Il Salvagente auspica che più aziende seguano l’esempio di Coop Italia e raccontino, al di là dell’espressione “Benessere animale”, come si assicurino che nei propri allevamenti gli animali vengano trattati dignitosamente. Saremo lieti di riportare altri contributi o la replica di Ciwf e Legambiente.

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