Peggio che mettere un timer vicino alla pentola in cui stiamo facendo bollire gli spaghetti c’è solo… dimenticarsi la pasta sul fuoco e trovarsi con un primo scotto, il vero incubo di ogni italiano. Una paura che diventa una pressoché totale certezza quando si mangia fuori dai confini, dove rigatoni, penne, ecc. sono generalmente serviti con una consistenza quantomeno inadeguata.
Peccato che invece di sforzarsi di imparare le poche regole che fanno della pasta un piatto eccellente e digeribile (mettere la quantità d’acqua sufficiente, aspettare che vada a bollore prima di mettere spaghetti & Co., assaggiarla per capire quando è giustamente al dente), qualcuno preferisca “ingegnerizzarla” per trovare una scorciatoia.
È quanto ha deciso di fare l’azienda tedesca Mülenchemie, con l’aggiunta di 40 g di enzima Pastazy PD per 100 kg di farina.
“La pasta tende ad attaccarsi rapidamente se è cotta o conservata troppo a lungo. Specialmente quando si utilizzano farine povere di proteine ​​”, ha spiegato a FoodNavigator l’azienda, che ha lanciato questo prodotto’anno scorso per “aiutare i produttori a passare a varietà di grano meno costose”.
Spazio, dunque, anche al grano tenero, nelle intenzioni di Mülenchemie, basta un po’ di enzima e dimenticare i rigatoni sul fuoco non sarà più un problema.
Forse non per i tedeschi, ma per chiamare pasta questi prodotti ci vuole davvero tanta, troppa fantasia
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