L’Agenzia per la Sicurezza dei Farmaci francese ha annunciato di voler sperimentare preparazioni mediche a base di cannabis sotto forma di capsule e spray (è esclusa ogni possibilità di consumare cannabis terapeutica fumandola).
La sperimentazione dovrebbe partire entro la fine dell’anno appena iniziato, anche se le modalità per l’uso medico sono ancora da definire (dovrebbero esserlo entro giugno). La decisione è stata presa dopo aver incassato il parere favorevole di un comitato di esperti, istituito dalla stessa Agenzia, che ha ritenuto opportuno autorizzare l’uso della cannabis medica in determinate situazioni cliniche o in caso di scarsa tolleranza alle terapie o ai farmaci prescritti.
Si tratta dunque di un’apertura importante, anche se non si parla ancora di utilizzare la cannabis medica come prima cura, ma solo come soluzione che si aggiunge ad un’altra terapia oppure la sostituisce dopo che si è constatato che il paziente non ha sufficiente sollievo o non tollera i farmaci già prescritti.
La sperimentazione francese riguarderà poi la somministrazione di cannabis terapeutica solo in caso di: dolori refrattari, alcune forme di epilessia gravi e refrattarie ai farmaci, cure di supporto in oncologia, cure palliative e di spasmi dolorosi nella sclerosi multipla.
In ogni caso è un primo passo nel solco di altri Paesi che hanno già autorizzato l’uso terapeutico della cannabis, come la Germania, i Paesi Bassi, il Canada e molti Stati degli Usa. Anche in Italia al momento la cannabis è autorizzata a scopo terapeutico, dietro prescrizione medica, per tenere sotto controllo il dolore cronico in pazienti affetti, ad esempio, da fibromialgia, sclerosi multipla o cancro, sottoposti a chemioterapia.