I numeri, si sa, possono essere tirati in base alle proprie convenienze. Quelli però appena resi noti dalla Fda, la Food and drug administration, sembrano inequivocabili.
Oltre il 60% del mais e della soia analizzati dalla Food and Drug Administration erano positivi ai residui di glifosato e glufosinato nell’anno fiscale 2016. Un bel record, non c’è che dire, anche se la Fda si affretta a dire che nessuno dei campioni aveva livelli superiori ai limiti legali.
I test di laboratorio hanno rilevato il glifosato sul 63% dei campioni di mais e sul 67% dei campioni di soia. I risultati del test per il glufosinato hanno mostrato l’1,4 per cento dei campioni di mais e l’1,1 per cento dei semi di soia ha avuto quel residuo di erbicidi.
Una “good news”? Difficile da digerire se si riflette sul fatto che negli ultimi 25 anni, l’Epa ha aumentato la quantità di residui di glifosato consentiti in agricoltura 300 volte (fonte Ewg) Il primo aumento, a 20 ppm, è stato concesso nel 1997 quando gli agricoltori di tutto il mondo hanno iniziato ad usare il glifosato ampiamente come disidratante di fine stagione. È stato aumentato all’attuale livello di 30 ppm nel 2008.