Spesso si parla, giustamente, degli effetti collaterali dei medicinali ma in pochi considerano quelli che in questo periodo potrebbero essere i più frequenti e comparire dopo l’esposizione al sole.
“Quando diciamo che un farmaco causa fotosensibilità , intendiamo dire che provoca un cambiamento chimico della pelle che la fa reagire in modo anomalo ai raggi ultravioletti del sole”, spiega Jessica Krant, dermatologa e membro del Comitato consultivo medico di Consumer Reports, associazione dei consumatori nordamericani.
E, come spiega la dermatologa in un lungo articolo comparso oggi sul sito dell’associazione, anche comuni farmaci da banco come l’ibuprofene o per l’allergia contenenti difenidramina, gli antibiotici fluorochinolonici, persino integratori naturali di omega 3 potrebbero produrre reazioni poco piacevoli in questo periodo.
Per esempio aumentare il rischio di malattie legate al calore, oppure rendere la pelle più sensibile alla luce solare, aumentando il rischio di scottature odi  peggioramento della fotosensibilità , con arrossamenti anche dolorosi o, in casi gravi, vesciche.
Anche l’assunzione di diversi medicinali associati può innescare interazioni farmacologiche pericolose, addirittura con visione offuscata, perdita dell’udito e altro.
La fotosensibilità si presenta in due forme fondamentali: reazioni fototossiche e fotoallergiche, spiega la Krant. Nelle reazioni fototossiche, i raggi UV interagiscono con i farmaci, portando anche dopo solo pochi minuti di esposizione al sole a un’eruzione cutanea che sembra una brutta scottatura solare.
Meno comuni, anche se altrettanto fastidiose, sono le reazioni fotoallergiche. Queste si verificano quando i raggi UV innescano cambiamenti chimici che inducono il corpo a trattare una sostanza come se fosse un allergene. Questo accade, ad esempio, con alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei topici, come il diclofenac. Il risultato è un’eruzione cutanea rossa, pruriginosa e squamosa che si sviluppa da 24 ore a diversi giorni dopo l’esposizione al sole.
Ma i problemi alla pelle potrebbero anche essere più gravi, dice a Consumer Reports la dermatologa. Ad esempio, l’idroclorotiazide diuretico ampiamente in combinazione con l’esposizione al sole può causare iperpigmentazione o macchie scure permanenti sulla pelle.
Alcuni farmaci, in particolare i diuretici, possono attenuare il senso di sete o favorire la diuresi, aumentando il rischio di disidratazione specie in estate.
Altri farmaci comuni, come l’antidepressivo amitriptilina e l’ossibutinina riducono la capacità di sudare, rendendo difficile per il corpo regolare la sua temperatura.
“Tutti questi effetti aumentano il rischio di malattie legate al calore”, avverte Krant, come i crampi muscolari, esaurimento da calore e, più seriamente, il colpo di calore.
I medicinali che potrebbero aumentare la sensibilità al sole
Trattamenti per l’acne e l’invecchiamento della pelle: prodotti che contengono acido salicilico e tretinoina.
Antibiotici: antibiotici fluorochinolonici come la ciprofloxacina; antibiotici sulfamidici come la sulfadiazina; tetracicline come doxiciclina.
Antidepressivi: antidepressivi triciclici come amitriptilina, doxepina e nortriptilina.
Farmaci per la pressione del sangue: ACE inibitori come benazepril e captopril; antagonisti del recettore dell’angiotensina II come valsartan e diuretici tiazidici come clorotiazide e idroclorotiazide.
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Antidolorifici: Ibuprofene e naproxene; antidolorifici topici come diclofenac.
Medicinali che potrebbero aumentare la sensibilità al calore
Antidepressivi: antidepressivi triciclici come amitriptilina, doxepina e nortriptilina.
Antistaminici: Diphenhydramine.
Farmaci antipsicotici: antipsicotici atipici come olanzapina e risperidone e antipsicotici convenzionali come la tioridazina.
Farmaci per l’alta pressione: diuretici tiazidici come il clorotiazide e l’idroclorotiazide.
Trattamenti ossicologici-vescicali: anticolinergici come ossibutinina e solifenacina.
Come proteggersi
Anche se non è detto che si debba necessariamente soffrire di una reazione avversa, se si prendono uno o più farmaci che possono aumentare la sensibilità al sole e al calore, le seguenti strategie di sicurezza possono ridurre al minimo il rischio:
Conosci le tue medicine. “Gli effetti collaterali del farmaco dovuti al calore e al sole sono troppo spesso trascurati”, afferma Krant. Chiedete al medico o al farmacista se uno qualsiasi dei farmaci usati possa causare la sensibilità al sole o al calore.
Se è così, domandate se è possibile assumerli di notte, per ridurre la possibilità di una reazione correlata al sole o se è il caso di interrompere del tutto l’assunzione durante le vacanze.
Idratazione. Sorseggiate liquidi non alcolici per tutto il giorno, anche se non avete sete. Se assumete un diuretico chiedete al medico quanto dovreste bere.
Sicurezza al sole. Usate la protezione solare ogni giorno, riapplicatela spesso.
Riconoscete i sintomi del colpo di calore. Se avete mal di testa, polso accelerato o respiro affannoso, o vi sentite leggeri, nauseati o deboli, sdraiatevi in una stanza fresca con i piedi sopra il cuore. Applicate panni bagnati sulla pelle e bevete una mezza tazza di una bevanda sportiva o una soluzione di 1 cucchiaino di sale in un litro d’acqua ogni 15 minuti.