Benessere animale: sugli allevamenti suini il governo corre ai ripari

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Sul benessere animale negli allevamenti suini il governo corre ai ripari per evitare l’infrazione comunitaria. Il ministero della Salute ha predisposto il “Piano di azione nazionale” (in attuazione della Direttiva 2008/120/CE che l’Italia non rispetta da anni) “finalizzato alla prevenzione del ricorso al taglio delle code” nei piccoli maiali. Una pratica, quella della caudectomia (mutilazione della coda) che, se da un lato viene praticata per evitare il fenomeno della morsicatura, dall’altro può essere fonte di infezioni viste le condizioni igienico-sanitarie degli allevamenti intensivi. Soddisfatta la Lav che da anni si batte per il rispetto da parte degli allevatori italiani della Direttiva: “Dopo 25 anni di illegalità in Italia – ha scritto su twitter Roberto Bennati, vice presidente della Lav –  di mutilazioni sui suini finalmente un piano di azione di attuazione della direttiva sulla protezione dei suini”.

Il report Ue sulle irregolarità italiane

Nel numero di maggio di Salvagente avevamo raccontato in anteprima il rapporto che i tecnici della Ue avevano riscontrato in Italia: “Le autorità italiane non hanno intrapreso azioni efficaci per attuare le disposizioni della direttiva in materia di prevenzione del morso della coda e per evitare la pratica della caudectomia”, il taglio della coda nei suinetti, fortemente sconsigliata dalla legislazione comunitaria per garantire il benessere animale. L’atto di accusa rivolto alle autorità sanitarie italiane è contenuto nel Rapporto della Commissione Ue-Direzione generale per la Salute e la Sicurezza alimentare che espone i risultati dei controlli avvenuti nel novembre scorso svolti in Italia da ispettori veterinari spediti da Bruxelles.

Il Rapporto si basava su una serie di incontri e ispezioni condotte dal pool veterinario europeo tra il 13 e il 17 novembre 2017 e le conclusioni non lasciano dubbi: “L’obiettivo dell’audit era valutare l’adeguatezza e l’efficacia delle misure in atto per prevenire il taglio della coda dei maiali” ma da parte delle autorità sanitarie “non c’è una spinta ufficiale verso la conformità” e così “gli allevatori di suini sono convinti che le loro aziende soddisfino i requisiti legali e che sia impossibile allevare maiali con la coda integra. Queste credenze sono un grave handicap per le autorità e per cambiare lo status quo”.
Infine l’affondo: “Gli incentivi economici Ue cofinanziati non sono utilizzati in alcun modo coordinato per ridurre le mutilazioni della coda”. L’Italia per tutte queste inadempienze e irregolarità rischiava la procedura di infrazione.

Il Piano di azione del governo

Ora il governo è corso ai ripari e ha presentato il Piano di azione che prevede due fasi di intervento. In una prima fase – che durerà fino al che durerà fino al 31 dicembre 2018 ed è indirizzata esclusivamente al settore produttivo, il Piano, è costituito da una scheda di autovalutazione corredata da un manuale tecnico-operativo e si prefigge lo scopo di rendere evidenti gli elementi predisponenti, ormai accertati essere rilevanti per l’insorgenza dei comportamenti aggressivi durante tutte le fasi di allevamento: quantità e qualità del materiale di arricchimento, condizioni strutturali e di pulizia, comfort termico e qualità dell’aria, stato di salute, competizione per cibo, spazio e acqua, qualità e quantità dell’alimento. Tale raccolta di dati consentirà di avere informazioni sul grado di rischio di morsicature e sulla classificazione degli allevamenti sulla base della qualità gestionale.

Nella fase successiva che avrà inizio a partire dal 1° gennaio 2019, tutti gli allevamenti dovranno avere messo in atto le idonee misure correttive e aver raggiunto almeno il livello definito come “migliorabile” dal manuale e dalla scheda di valutazione allegata. Dovranno, inoltre, cominciare ad introdurre (compatibilmente con le modalità di accasamento) piccoli gruppi di suinetti con code non tagliate, sui quali verificare l’efficacia degli interventi migliorativi messi in atto.

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