Spariti, quasi del tutto, dalle tavole dei consumatori dei paesi ricchi continua ad abbondare in quelle dei paesi poveri. Gli acidi grassi trans, tanto per capirci quelli che eravamo abituati a trovare nelle margarine o nascosti sotto la dicitura olio vegetale parzialmente idrogenato, contribuiscono a mezzo milioni di morti ogni anno, per malattie cardiache. Le stime sono dell’Oms che lunedì ha lanciato un piano radicale per costringere i governi di tutto il mondo a eliminare l’uso di grassi trans.
La data entro la quale questi pericolosi grassi dovrebbero sparire è il 2023, e questo consentirebbe di salvare circa 10 milioni di vite, secondo l’organizzazione mondiale della Sanità .
“Se il mondo sostituisce i grassi trans, le persone non sentiranno la differenza, il cibo non costerà di più, ma il loro cuore conoscerà la differenza”, ha detto al New York Times il dottore Thomas R. Frieden, l’ex commissario per la salute di New York City, il primo luogo ad averli vietati del tutto.
E già da fine giugno tutti i prodotti alimentari venduti negli Stati Uniti devono essere privi di grassi trans prodotti industrialmente. La Tailandia dovrebbe emettere un divieto nelle prossime settimane, anticipa il NYT.
Purtroppo il mercato di questi grassi è particolarmente ricco in Africa e in Oriente. In India, spiega Andrew Jacobs sul New York Times, i grassi trans spesso prendono la forma di vanaspati, un olio da cucina economico. E lo stesso vale per il Pakistan dove gli oli trans fanno parte dei cibi quotidiani. In Europa sono già 12 gli stati che lo hanno bandito, in Asia 2 e in Africa solo 1.
L’International Food and Beverage Alliance – un gruppo di Ginevra che rappresenta aziende alimentari tra cui Kellogg, General Mills, McDonald’s e Unilever – ha dichiarato che i suoi membri hanno rimossi gli acidi grassi trans dal 98,8% dei loro portafogli di prodotti globali.
Nestlé sta lavorando per “la rimozione completa di tutti i grassi trans” provenienti da oli parzialmente idrogenati, ha detto una portavoce.