Luce verde per la Coca-Cola light – che ha sostituito gli zuccheri con i non meno sicuri edulcoranti – e codice rosso per l’olio extravergine di oliva perché contiene – naturalmente – troppi grassi.
Il sistema di etichettatura a semaforo in vigore in Inghilterra e in Francia e che la Ue vorrebbe estendere a tutti i paesi membri crea almeno un triplo paradosso che penalizza i consumatori: privilegia ingredienti sospetti – gli edulcoranti sono dolcificanti che hanno meno calorie ma molti sono sospettati, come la aspartame, di essere addirittura cancerogeni; non tiene conto dell’assunzione giornaliera – una lattina di Coca-Cola la si beve per intero, nell’arco della giornata si assume un cucchiaio massimo due di olio e una manciata di parmigiano; rischia di premiare cibi non benefici per la salute: il ketchup sì e il prosciutto di Parma no.
De Castro: “Non basta la percentuale di zuccheri per valutare il cibo”
Per tutte queste ragioni un vasto fronte in Italia si oppone ai sistemi di “traffic light” e oggi è stata organizzata un incontro “L’etichetta alimentare corretta che informa senza fuorviare” all’Europarlamento da Paolo De Castro (S&D) ed Elisabetta Gardini (Ppe) e da Coldiretti, Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e Federalimentare. “Respingiamo – ha detto l’onorevole Paolo De Castro – con forza il sistema di etichettatura a semaforo, che dalla Gran Bretagna si sta diffondendo in altri Stati europei: non è accettabile che un bollino verde, giallo o rosso possa decretare se un cibo è buono o cattivo per la salute di chi lo consuma, basandosi solo sulla percentuale di sale, zuccheri e grassi che contiene”.
“Auspichiamo – ha aggiunto De Castro – che la nostra denuncia porti all’apertura di un tavolo di discussione per raggiungere un nuovo sistema armonizzato di valutazione e qualificazione dei valori nutrizionali degli alimenti, capace di dare informazioni veritiere e complete ai consumatori e che possa essere adottato in tutti gli Stati membri”.
Moncalvo: “L’85% delle Dop sono penalizzate”
L’etichetta a semaforo, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, vuol dire “bollino rosso” per l’85% delle Dop italiane e lo attribuisce a partire “dalle prime tre specialità Dop made in Italy più vendute come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma e arriva addirittura a colpire l’extravergine di oliva, considerato il simbolo della dieta mediterranea”.
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Scordamaglia: “Servono regole uguali per tutti“
Critico con il sistema traffic light anche il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia: “È necessario fornire ai cittadini un sistema di etichettatura fondato su solide basi scientifiche che tenga conto dell’alimento nella sua interezza e con regole univoche valide per tutto il mercato unici. Bollini, traffic light e qualsiasi tipo di indicazione che valuti un cibo in base alla presenza o meno di un determinato ingrediente o nutriente non facilita certo una scelta consapevole da parte di chi acquista, ma rappresenta uno strumento ingannevole che tra l’altro rischia di penalizzare le grandi eccellenze del made in Italy“.