Francia, stop a pubblicità Actifed, rischi rari ma gravi. E in Italia?

La Francia vieta gli spot per i farmaci anti-raffreddore come Actifed, per la presenza di effetti collaterali rari ma gravi. A deciderlo è stata l‘Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Ansm), e riguarda undici farmaci (qui la lista completa) tra cui il prodotto della Johnson & Johnson, che non non possono più essere pubblicizzati in tv, nei giornali e in qualsiasi altro media. Nello specifico, la decisione riguarda i decongestionanti orali contro raffreddore e sintomi influenzali contenenti pseudoefedrina e venduti senza prescrizione medica.

Quali rischi

 

La pseudoefedrina è un vasocostrittore, contrae i vasi sanguigni e aumenta il diametro delle cavità nasali, al fine di decongestionare il naso chiuso. Ma allo stesso tempo contrae  i vasi sanguigni del resto del corpo, con il rischio di portare effetti collaterali in alcuni pazienti. E così l’Ansm ha giustificato la decisione di vietare la pubblicità di questi farmaci per i “casi rari ma gravi di eventi cardiovascolari avversi (ipertensione, angina) o sintomi neurologici (convulsioni, disturbi del comportamento e ictus)” che sono spesso legati ad abuso del farmaco, come una durata del farmaco superiore al 5 giorni.

Una comunicazione “timida”

Quello che colpisce per esempio il magazine francese 60 Millions de consommateurs, è la decisione di comunicare la decisione direttamente ai laboratori e ai farmacisti, senza nessuna dichiarazione rivolta al pubblico, se non un aggiornamento discreto di un documento datato 11 dicembre 2012 che fa riferimento a questo divieto, con cui si apprende che i farmacisti sono invitati da Ansm a “valutare se dispensare farmaci soprattutto per quanto riguarda le controindicazioni che presentano, e consigliare i pazienti circa le possibili alternative.” Già nel novembre 2017, 60 Millions aveva puntato il dito contro i pericoli di questi farmaci. Non era la prima volta. Già nel 2014 erano stati sollevati dei dubbi. “Data la persistenza dei pericoli e degli abusi di questi farmaci – sostiene il magazine – la decisione dell’Ansm è comunque molto timida. Un divieto assoluto sulle vendite in tutto il paese sarebbe stato più saggio”. E cosa dovrebbero dire gli italiani, dove il farmaco è regolarmente in vendita e non si registrano atti restrittivi simili a quello appena messo in atto in Francia?