Caro Salvagente, mi è arrivata una proposta di modifica unilaterale dell’Enel a mio giudizio vessatoria e ingiustificata. Tanto per fare un paio di esempio, stabiliscono per ogni sollecito di pagamento 2,44 euro, e addirittura 28 euro, per le diffide, non so su quali basi. Si puo’ fare qualcosa?
Giuliano Capecelatro
Caro Giuliano, non è l’unico lettore a lamentare questa comunicazione da parte dell’Enel. Che fare? ci chiede. Ben poco, a quanto ci risulta, ma abbiamo voluto girare la sua domanda a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.
Si tratta di un tipico caso di modifica unilaterale del contratto, decisa dall’operatore senza alcun tipo di contrattazione con l’utente.
Con la liberalizzazione del mercato dell’energia, è stato consentito ai gestori di proporre modifiche unilaterali del contratto; il cliente che riceve tale proposta, ha la possibilità di valutare le nuove condizioni e rifiutare la variazione per iscritto per non incorrere nel tacito assenso; se infatti non rifiuta la proposta per iscritto, essa si intende tacitamente accettata. L’Autorità, a garanzia del consumatore, ha previsto che le variazioni contrattuali devono essere comunicate sempre per iscritto all’utente 3 mesi prima dell’attuazione della variazione stessa e il conteggio va effettuato dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il cliente riceve la comunicazione. La comunicazione va fatta con lettera apposita, non in fattura e deve contenere come oggetto “Proposta di modifica unilaterale del contratto” .
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La comunicazione, deve indicare poi, tutte le variazione e le modifiche che si apporteranno al contratto in essere, quali:
- le modifiche proposte
- i contenuti e gli effetti della variazione
- la decorrenza della variazione, ossia da quando avviene la modifica
- le modalità per la comunicazione del recesso da parte del cliente (30 giorni di tempo per comunicare le sue decisioni)
La comunicazione di variazione unilaterale, non va invece inviata se ad esempio, riguarda una variazione dei prezzi che deriva da un aggiornamento automatico previsto dal contratto. Di questo tipo di modifiche, l’utente deve essere informato nella prima bolletta su cui vengono applicate.
Alla luce di quanto esposto, il Sig. Giuliano, può solo comunicare di non accettare le variazioni che gli sono state inviate e recedere dal contratto, quindi cambiare fornitore.
È chiaro che nella scelta del nuovo fornitore, va tenuto presente, non solo il costo della materia prima ma, anche tutte le altre varie voci che vengono applicate in fattura e che, come visto nel caso di Enel Energia, potrebbero far lievitare la fattura stessa.