Enel Energia dopo l’addio chiede un “corrispettivo commerciale”: è lecito?

BOLLETTE AUMENTI

Caro Salvagente,
dopo che avevo già chiuso un contratto di fornitura con Enel Energia e avendomi fatturato il conguaglio, mi mandano un’ulteriore bolletta di 25 euro per corrispettivo commerciale. Mi domando: da dove nasce questo addebito? Perché me lo presentano ora, dopo cioè che sono passata ad altro fornitore?  E perché non chiedermi questi soldi con il conguaglio, è lecito tutto questo? Ho contattato il call center di Enel Energia e mni è stato spiegato che l’importo era legato a un errore di fatturazione precedente. Vorrei capire davvero come stanno le cose. I miei più cordiali saluti

Antonina Kozlova

Cara Antonina abbiamo chiesto a Valentina Masciari responsabile Utenze di Konsumer Italia di fornirci il suo prezioso parere. Da parte nostra possiamo dire che, al di là del rispetto della legge, certi comportamenti da parte delle aziende indispeddiscono e non poco. Un modo poco elegante di gestire gli “addii”.

La voce “corrispettivo commerciale”non è presente nei contratti energetici, tuttavia tenderei a ritenere che si tratta della  voce, presente sulle fatture di energia, definita  Corrispettivo di Commercializzazione (PCV) che, concretamente corrisponde ai costi fissi sostenuti per svolgere le attività di gestione commerciale dei clienti; è finalizzata a coprire i costi relativi all’attività di commercializzazione della vendita al dettaglio nel settore dell’energia elettrica (inclusa la morosità). Si applica in misura fissa (euro/anno). È questa secondo me è l’ ipotesi più plausibile.

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È anche vero, però, che potrebbe essere una voce prevista contrattualmente  dal fornitore, per coprire determinate attività, ma non la ritrovo in nessuna altra fattura di Enel Energia, quindi escluderei tale eventualità. Dal punto di vista se è lecito o meno, richiedere ulteriori somme a conguaglio sui consumi o su altre voci, dopo qualche anno dalla cessazione del contratto luce, confermo che è possibile, in quanto nell’arco dei cinque anni successivi, quindi finchè non opera la prescrizione, è possibile chiedere tali somme. Poi nel concreto, va sempre verificato se sono corrette o meno ma, dal punto di vista delle regole, purtroppo è consentito.