Fastweb entra nel mercato elettrico e presenta tre offerte “all inclusive” per la bolletta della luce

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Anche un pezzo grosso delle telecomunicazioni come Fastweb fiuta l’aria di cambiamento decretata dalla fine del mercato tutelato e si butta sulla fornitura di energia elettrica, presentando tre nuove offerte “flat”, all inclusive. Non è la prima, da Poste a E.on, vediamo come funziona questa tipologia di tariffa

Anche un pezzo grosso delle telecomunicazioni come Fastweb fiuta l’aria di cambiamento decretata dalla fine del mercato tutelato e si butta sulla fornitura di energia elettrica, presentando tre nuove offerte “flat”, all inclusive.

Le tre nuove tariffe Fastweb

Nello specifico, Fastweb, che ha fissato come obbiettivo i 100mila clienti e 150 milioni di ricavi in tre anni, ha lanciato tre offerte a canone fisso che vanno da 45 a 95 euro al mese, tutto incluso: la tariffa Light da 45 euro al mese per 1.500 kWh all’anno, la tariffa Full a 65 euro al mese per 2.500 kWh all’anno e la tariffa Maxi a 95 euro al mese per 4.000 kWh all’anno.

La tariffa per i consumi extra

Qualora il consumo complessivo nei 12 mesi a partire dalla data di attivazione della fornitura dovesse eccedere il consumo previsto dalla Fascia scelta dal cliente, per ogni kWh consumato in eccedenza sarà applicato un corrispettivo al consumo pari a 0,45€/kWh, comprensivo di tutte le voci di costo (commercializzazione, materia prima, dispacciamento, perdite di rete, servizi di trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema, imposte e Iva). Per fare un esempio, sforare di 300 kWh all’anno significa un aggravio in bolletta di circa 11 euro al mese.

Prezzo bloccato per 60 mesi (salvo modifiche)

I clienti che sottoscriveranno il contratto entro tre settimane dal lancio avranno la bolletta bloccata per cinque anni, per tutti gli altri il prezzo resterà fermo per 12 mesi. Anche se, come spiega lo stesso fornitore nei termini di servizio: “Il Fornitore si riserva la facoltà di comunicare in forma scritta al cliente eventuali nuove condizioni economiche almeno 90 giorni prima della scadenza, con le modalità indicate all’art 12.1 delle Cgf. Il cliente avrà facoltà di non accettare le nuove condizioni economiche recedendo dal contratto”. Per quanti sono già clienti Fastweb nella telefonia fissa o mobile, inoltre, è previsto uno sconto ulteriore di 5 euro sul canone mensile.

Il punto forte non è la convenienza

Parliamo di cifre che non sono competitive con il servizio a maggior tutela (abbiamo fatto, tramite il comparatore ufficiale di Arera, una prova con il corrispettivo di consumo della tariffa light riscontrando un esborso maggiore di circa 10 euro al mese), e anche tra le offerte a prezzo fisso nel mercato libero ce ne sono di più convenienti.

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Come funzionano le altre offerte “quasi flat”

Ma il vantaggio messo sul tavolo da Fastweb è sollevare il cliente dal l’incubo dei maxi conguagli, e delle sorprese in bolletta. E proprio su questo desiderio fanno leva alcuni fornitori di energia per accalappiare nuovi clienti. Poste Italiane, E.on e Nen, solo per citare le più famose, puntano proprio su questo. Anche se sembra ovvio è sempre meglio specificare che questo non vuol dire che una volta firmato il contratto sulla base di una bolletta mensile fissa, si possano iniziare a tenere le luci e gli elettrodomestici sempre accesi, o il riscaldamento a gas a tutta birra, tanto “pago uguale”.

La differenza con Fastweb

Tutti i contratti con la bollette quasi flat (per prendere in prestito un termine utilizzato nella telefonia per identificare le tariffe che non dipendono dai consumi), infatti, hanno un funzionamento di fondo simile. Al contrario di Fastweb che ha deciso di puntare su una differenziazione tra una parte di canone fissa e una variabile per gli sforamenti, con le altre si presenta alla compagnia l’ultima bolletta, in base a quella viene calcolata una rata fissa mensile o bimestrale, e in relazione ai consumi reali; dopo un tot di tempo viene ricalcolata la nuova tariffazione per il successivo periodo, generalmente di 12 mesi. Detta così sembra semplice, ma basta addentrarsi nei singoli casi per notare differenze e particolari non marginali.

Poste energia

Cominciamo con l’opzione rata fissa di Poste energia, la divisione di luce e gas di Poste Italiane. “Prevedibile, trasparente e sostenibile” recita il claim sul sito. Nel dettaglio, spiega Poste, “Calcoliamo la rata sulla base di una tua bolletta recente. La rata è personalizzata sui tuoi consumi e comprensiva di tutti i costi, compreso il Canone Rai ove previsto: per 12 mesi sai in anticipo quanto paghi e non hai sorprese in bolletta”. Poste chiarisce che se durante l’anno di fornitura “hai consumato meno rispetto a quanto coperto dalla rata, potrai usare l’importo risparmiato per abbassare la nuova rata, oppure potrai ricevere un accredito direttamente sul Conto BancoPosta o su una Carta Postepay Evolution. Se hai consumato più rispetto a quanto coperto dalla rata, distribuiremo l’importo ancora dovuto nelle rate dei 12 mesi successivi”. L’utente può scegliere quando pagare la bolletta tra il 25 del mese e il 2° giorno del mese successivo, ma soprattutto il prezzo della componente energia è fisso per 24 mesi dalla data di attivazione del contratto e, aggiunge la compagnia, “applichiamo i costi di commercializzazione e vendita come definiti da Arera”: nel caso di Poste (dati aggiornati al novembre 2023) si tratta di  69,2 euro l’anno per la luce e di 63,36 per il gas.

“Va sottolineato – spiega Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione nazionale consumatori – che insieme alla materia energia, il costi di commercializzazioni e vendita sono le uniche voci su cui il fornitore può decidere liberamente, quando parliamo di mercato libero. Nel caso del servizio a maggior tutela e delle Placet, invece, è l’Arera a stabilirne l’entità. Nulla vieta, però, che per una sua offerta sul mercato libero, come Poste in questo caso, il fornitore decida di far riferimento alle indicizzazioni dell’Autorità”. Tornando all’offerta di Poste, mentre i costi di commercializzazione e vendita sono applicati nella misura stabilita e periodicamente aggiornata da Arera, per la luce sono previsti anche i costi di dispacciamento.

Poste spiega che con l’offerta energia, non ci sono costi di attivazione né depositi cauzionali e “puoi disdire quando vuoi, senza penali. Con la rata fissa – continua – potrai recedere dal contratto quando vorrai, gli importi derivanti da eventuali differenze tra i consumi coperti con la rata e quelli realmente effettuati in corso di fornitura, saranno addebitati o accreditati in un’unica soluzione nella bolletta di chiusura”.

E.on

Solo per l’energia elettrica, E.on propone l’offerta “Luce chiara click”, che prevede “rata costante per 12 mesi, a partire da 38,2 euro”, con un piccolo asterisco che porta alla spiegazione: “Valore della spesa indicativo calcolato dividendo per 12 mesi la stima della spesa annua di 458,2 €/anno per un cliente domestico con consumi annui pari a 1.500 kWh, 3 kW di potenza impegnata, nell’abitazione di residenza.
Restano esclusi dal calcolo della rata i corrispettivi dovuti per il Canone Rai e l’eventuale agevolazione Bonus”. Qui il prezzo commerciale di vendita fisso (la parte che non dipende dai consumi) è 108 euro l’anno, decisamente più alto rispetto a Poste, (che però ha un costo per la materia energia maggiore del 30% circa). E inoltre c’è un “corrispettivo mercato capacità” definito da E.on pari a 24 euro l’anno. Attenzione, perché, a differenza di Poste, il Canone Rai non è incluso nella rata calcolata inserendo nel sito l’ultima bolletta, e verrà aggiunto direttamente in fatturazione.

Nen

Chi ha utilizzando uno spot martellante in tv per pubblicizzare la sua offerta a rata fissa è Nen, che fa rispondere a un attore saputello: “Io lo so”, a un altro che sospira: “A me piacerebbe sapere quanto pago di luce”. Lo stesso spirito informale e molto orientato sul marketing è presente sul sito, cosa che aiuta nello scorrere le pagine, anche grazie a ironia e battute all’interno del materiale pubblicitario, ma che lascia grandi dubbi sulla trasparenza. Alla domanda “Quanto costa Nen”, la pagina informativa dell’azienda risponde: “Dipende: ogni cliente ha una rata diversa, perché è calcolata sulla base dei consumi. Qui (linkando una pagina ulteriore, Ndr) trovi i prezzi della materia prima”, che però da soli non servono a molto, perché è la spesa annua compresa di tutte le voci, a essere importante. Dunque, al contrario di Poste italiane e E.on, in questo caso gli altri costi fissi e variabili previsti dalla bolletta, che in genere pesano per almeno un 40%, non sono consultabili. Almeno prima di aver caricato una bolletta, ma siamo già a un secondo passaggio che in molti vorrebbero non essere costretti a fare per maturare un’idea sulla convenienza di fondo. La compagnia, sul sito, si limita genericamente a chiarire: “La rata potrebbe cambiare anche per variazioni di tasse, Iva e componenti che si aggiornano su base trimestrale o annuale (come quote fisse di vendita gas e luce, oneri di dispacciamento, oneri di trasporto e oneri di sistema), per l’applicazione o la scadenza di uno sconto, o perché hai chiesto di modificare uno dei parametri che influiscono sul calcolo, come ad esempio la potenza impegnata”. Insomma tantissime variabili.

Si può davvero stare tranquilli?

E ancora: alla domanda “Pagherò sempre la stessa cifra per 12 mesi, qualunque cosa succeda?”, invece di rispondere con un rassicurante sì, Nen argomenta: “Se hai caricato una bolletta rappresentativa e aggiornata, non cambierà fino all’anno prossimo; se invece la bolletta non riflette i tuoi attuali consumi, per manipolazione dei dati, eventi climatici eccezionali o perché hai modificato le tue abitudini (magari hai cambiato casa, o comprato nuovi elettrodomestici), potremmo essere costretti a modificarla”. Insomma, si può stare tranquilli per almeno un anno? A giudicare da questa risposta sembra proprio di no.