Caro Salvagente, quando ho disdetto l’Adsl Infostrada/Wind, ho inviato raccomandata AR specificando in più parti l’ART 70 comma 4 del codice delle comunicazioni elettroniche (avevano infatti rimodulato le tariffe alzandone i prezzi). Puntualmente dopo 3 mesi mi arriva il conguaglio con 65 euro di penale. Chiamo il 155, si scusano e dicono che devo pagare tutto che poi mi ridaranno indietro i soldi. Ovviamente gli rispondo che non avranno un centesimo fino a quando non mi arriva il bollettino con l’importo rettificato da pagare (che ammonta a soli 12,33€). Mi chiedono l’email per potermi inviare il bollettino e il giorno dopo sorpresa… Mi arriva uno storno parziale e il bollettino di 45,04€, una cifra simbolica oppure partorita a caso questo non lo so. Chiamo di nuovo il 155 facendo presente che la matematica non è un opinione e che io devo pagare solo i miei 12 euro; si scusano di nuovo… A oggi ancora non mi è arrivato il bollettino con la cifra esatta da pagare e non so come si risolverà anche questa brutta storia.
Lettera firmata Roma
Caro lettore, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di KonsumerItalia, come fare nei casi – non certo rari – come il suo. Ecco le sue indicazioni.
Sulla questione  dei costi di cessazione, di sicuro, essendoci stata una modifica unilaterale del contratto, non possono essere applicate penali ma, ritengo che in questo caso, oltre al residuo di 12 euro circa che per ammissione dello stesso lettore, è dovuto, la restante parte dei costi credo sia legata alla cessazione definitiva della linea in questione: si tratta di costi tecnici che il gestore ha la facoltà di richiedere quando la linea viene appunto cessata e non migrata verso altro operatore.
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Potrebbero quindi essere i costi tecnici di intervento per tale cessazione, che vengono 
sostenuti dal gestore e che comunque, per come stabilito, sono dovuti: un dettaglio della fattura di chiusura con tali addebiti, aiuterebbe a chiarire definitivamente il quadro.
