Stanotte alle 3.00 rientra in vigore l’ora solare. Gli italiani dovranno mettere le lancette dell’orologio indietro di 60 minuti. La buona notizia è che si dormirà un’ora in più, la cattiva è che farà buio prima nel pomeriggio. La decisione di introdurre in maniera coordinata l’ora legale fu presa dagli stati dell’Unione europea nel 1996. Le ragioni sono legate prevalentemente al risparmio energetico.
I vantaggi energetici
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale,  nel 2016 grazie all’ora legale che permette di sfruttare di più la luce del giorno, abbiamo risparmiato circa 580 milioni di kilowattora, corrispondenti al fabbisogno medio annuo di oltre 200 mila famiglie e a 94,5 milioni di euro. Secondo il ministero degli Interni tra i benefici ci sarebbe anche una diminuzione della criminalità pari al 3%, dovuta al minor numero di ore di buio.
Ma c’è chi sostiene sia dannosa
Esistono però anche degli svantaggi, come i disturbi del sonno e lo stress per l’organismo che deve riabituarsi al nuovo ritmo, come in una sorta di jet lag, che colpiscono soprattutto bambini e anziani. Secondo un sondaggio del Codacons, la metà degli italiani è contrario all’ora legale. L’opposizione cresce anche a livello internazionale e in campo scientifico. Dallo scorso anno, ad esempio, la Turchia ha deciso di non tornare all’ora solare, riposizionandosi sullo stesso fuso orario di Russia, Iraq e Arabia Saudita. Il motivo è la volontà di continuare a beneficiare delle ore di luce in più dovute alla fase di ora legale. Tra gli scienziati, c’è chi sostiene, del resto, che neanche il motivo principale del doppio cambio di lancetta sia poi così vero. Secondo uno studio dell’Università della California, in un anno il consumo energetico complessivo cresce dell’1% invece di scendere, perché durante i mesi estivi aumenta l’utilizzo dei condizionatori. Inoltre, durante una conferenza a Bruxelles, Russell Foster, professore di neuroscienze all’Università di Oxford, e Till Roenneberg, professore di psicologia medica presso l’Università di Monaco di Baviera, hanno sostenuto la tesi secondo cui gli orologi indietro non porterebbero a risparmi energetici, ma notevoli rischi per la salute (insonnia e stress) e un costo elevato per l’economia. Anche a causa di un aumento di incidenti stradali e complicazioni in chirurgia. Una perdita di 300 miliardi di euro l’anno.
In Italia introdotta durante la guerra
Quale che sia la versione più credibile, l’ora legale ha una storia molto lunga alle spalle. I primi paesi ad introdurla, tra cui l’Italia, lo fecero durante la prima guerra mondiale, nel 1916. Durante i due anni in cui l’Italia del Nord, dal 1943 al 1945 fu in mano alla Repubblica sociale, determinò lo sfasamento dell’orologio tra Settentrione e Meridione. Nel nostro Paese, l’ora legale fu reintrodotta in maniera stabile a partire dal 1966. Da allora, continua a farci spostare le lancette avanti e indietro, in primavera e in autunno, portandosi dietro vantaggi e svantaggi.