Il Servizio sanitario non è uguale per tutti: il rapporto di Cittadinanzattiva

Dai tempi di attesa, all’erogazione dei farmaci, dalla copertura vaccinale alla gestione dell’emergenza urgenza, dai servizi per i malati oncologici agli screening per i tumori, sono ancora troppe le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari che incidono sulla salute dei cittadini. E’ la fotografia dell’Italia che emerge dall’ultimo rapporto di Cittadinazattiva sul federalismo sanitario. In generale, è non è certo una conclusione nuova, al Sud si concentrano le regioni pi problematiche sotto questi aspetti. Ma – ed è questa la notizia positiva – non mancano delle eccellenze. È il caso, ad esempio, della copertura vaccinale per l’infanzia dove, per le vaccinazioni obbligatorie da anni (polio, difterite, tetano e epatite B), le regioni virtuose sono Abruzzo, Molise e Basilicata e ai livelli inferiori troviamo il Friuli Venezia Giulia e la PA di Bolzano. (continua dopo l’infografica)

Liste di attesa in aumento, non solo al Sud
Cattive notizie per i tempi d’attesa. Sono in particolare i cittadini di Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Marche, Puglia a segnalare, lo scorso anno al Tribunale per i diritti del malato, il problema delle difficoltà di accesso alle prestazioni a causa delle liste d’attesa; ma non mancano anche difficoltà per i cittadini della Toscana, dell’Emilia Romagna e dell’Umbria nonostante abbiano avviato politiche regionali di governo dei tempi d’attesa.
Le attese più lunghe si registrano per la mammografia: 122 giorni nel 2017 (+60 gg rispetto al 2014) ossia quasi 4 mesi in media, passando dagli 89 gg del Nord-Ovest ai 142 gg del Sud ed isole; segue la colonscopia con 93 giorni in media (+6 gg), con punte di 109 gg al Centro e un minimo di 50 gg al Nord-Est; per la visita oculistica si attendono 87 giorni (+18 gg rispetto al 2014) con un minimo di 74 gg al Sud-isole e 104 gg al Nord-Est. Anche dall’ultimo monitoraggio del Ministero della salute (2014), Calabria, Campania, Lazio e Molise risultano inadempienti nell’indicatore relativo alle liste di attesa.
Emergenza-urgenza: le differenze nelle attese dei mezzi di soccorso
Se c’è un settore in cui le differenze nord-sud sono più accentuate, questo è quello dell’attesa dei mezzi di soccorso. Le punte minime si registrano in Liguria (13 minuti), Lombardia (14 minuti), Lazio (15 minuti), Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte. Alcune regioni, invece, fanno registrare intervalli di attesa fuori dal range di normalità (18 minuti): è il caso in particolare della Sardegna (23 minuti), della Calabria e Molise (22 minuti) ma soprattutto della Basilicata (27 minuti). È interessante notare che alcune regioni peggiorano i loro risultati ed in particolare la PA di Bolzano che dai 10 minuti del 2014 passa ai 19 minuti del 2015.