Sanzioni per i commercianti che rifiutano il bancomat. È la volta buona?

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In arrivo le sanzioni per chi rifiuta un pagamento elettronico. Lo ha promesso il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, ormai a un passo dalla firma del decreto attuativo (prevista entro settembre) che dà finalmente consistenza alla norma prevista dalla legge di stabilità 2016 che ha esteso l’obbligo, per commercianti e professionisti, di accettare pagamenti con carte elettroniche senza limiti di importo minimi: norma che – in assenza di sanzioni per i trasgressori – è rimasta finora di fatto ignorata.
Ora però non ci saranno più scappatoie, negozianti e professionisti dovranno mettersi in regola e dotarsi di Pos se non vogliono essere sanzionati. E finalmente anche in Italia si potrà pagare il caffè al bar o acquistare il biglietto dei mezzi pubblici con il bancomat.

Dona: “Finalmente un passo avanti”

“Bene, era ora che si desse finalmente attuazione a quanto previsto fin dal 22 dicembre 2015, con la legge di stabilità 2016. La proposta dell’on. Boccadutri, infatti, prevedeva fin dall’inizio le sanzioni, considerato che senza questa sollecitazione i commercianti avrebbero continuato a rifiutare l’uso del bancomat per importi bassi, come puntualmente verificatosi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Solo dando al cliente la possibilità di segnalare la trasgressione, si faranno passi avanti per avere anche nel nostro Paese sistemi moderni di pagamento, dando al consumatore la possibilità di poter pagare come meglio crede” prosegue Dona.

Meno contante, più moneta elettronica

Tra l’altro, la novità arriva proprio al momento giusto, dato che ora anche gli italiani – in passato restii a usare i pagamenti elettronici – cominciano a cambiare atteggiamento e utilizzano con sempre maggior frequenza bancomat e carta di credito.
Secondo una ricerca Doxa dell’aprile 2016, infatti, a utilizzare le carte è il 73% del campione: il 35% dichiara di usarle con una frequenza di almeno 3–4 volte alla settimana e il 38% fino a 2 volte in sette giorni. Dalla ricerca emerge che la scelta è dettata sia da questioni di praticità che di sicurezza.
Trend confermato anche dalla rilevazione del settembre 2016 dell’Osservatorio Carte di credito realizzato da Assofin, CRIF e GfK, secondo cui i pagamenti elettronici sono in crescita del 10,3%. In particolare, poi, lo studio annota che “il valore medio delle transazioni effettuate con carta di credito risulta lievemente inferiore rispetto a quello osservato nella precedente rilevazione: questa continua riduzione evidenzia come in Italia l’utilizzo degli strumenti elettronici si stia diffondendo anche per acquisti di valore medio-basso grazie anche a una maggiore familiarità degli italiani con lo strumento e alla crescente fornitura di supporti che permettono il pagamento con moneta elettronica”.