I cibi dell’amore e della seduzione: non solo falsi miti

Cibo, amore e seduzione. Sono davvero infinite le associazioni di questo tipo. Spesso legate più a emozioni che a ragioni scientifiche legate all’alimento. Ne abbiamo scelte alcune per esaminarle.

Stasera per cena ci sarà del tartufo e così mi giocherò al meglio le mie possibilità di fare colpo…

FALSO Gli alimenti considerati afrodisiaci, ovvero quelli che permettono nel nostro immaginario di aumentare le prestazioni in termini di “prestazioni”, “fascino” e di “savoir-faire“, sono molto spesso solo un mito che permette a chi li usa di affidargli delle responsabilità che, ahimè, non posseggono. Nel caso specifico del tartufo introduciamo l’androstenediolo, un ormone che è presente anche nel nostro sudore e che a sua volta permette di produrre del testosterone. Da qui a dire che un pizzico di tartufo, per i suoi costi non è certo facile abusarne, possa renderci irresistibili è di certo una esagerazione. Gli ormoni, infatti, si producono con tempi e metabolismi ben più lenti di una forchettata di ottima pasta al tartufo. Probabilmente come molti degli alimenti considerati afrodisiaci sono il loro costo, la loro eccezionalità di utilizzo a rendere indimenticabile una serata e la cena, facendo così passare in secondo piano il conseguente dopocena.

Al gentil sesso regalo spesso del buon cioccolato, perché da sempre è un aiuto alla conquista in modo galante e fascinoso

FALSO Il cioccolato contiene numerose sostanze positive come i famosi polifenoli e la feniletilamina. Questa sostanza si è visto è maggiormente prodotta nel cervello “innamorato” e, a sua volta, consente di produrre la serotonina, l’ormone del benessere e della serenità che spesso si associa alla cioccolata. Il giorno di San Valentino è molto comune regalare dei cioccolatini al proprio affetto, ma di certo non è una scatola di cioccolatini a far innamorare chi non lo è già, quindi più che di alimento afrodisiaco siamo di fronte al desiderio di condividere un giorno speciale di felicità e di serenità. Nel passato alle donne era fatto divieto di bere alcool in pubblico per evitare che potessero poi dare spettacolo, con i cioccolatini al liquore si aggirava la proibizione, e spesso questo ha prodotto confusione tra gli effetti dell’alcool e quelli del cioccolato.

A cena metterò in tavola dell’ottimo vino sperando di fare colpo.

VERO Donne e uomini non sono completamente identici anche dal punto di vista biochimico. Il metabolismo epatico dell’alcool non è identico fra i due sessi: nel caso delle donne il loro fegato ha una capacità di “ridurre” il quantitativo di alcool in circolo in modo meno efficiente rispetto all’uomo. In soldoni, questo significa che per una donna bere un buon calice di vino rosso si trasforma in un periodo maggiore di “brillantezza” rispetto all’uomo, a parità di peso e consumo. L’alcool è considerato un alimento fortemente socializzante perché riduce le naturali barriere che sono preesistenti fra due persone e questa sua peculiarità spiega il fiorire di apericene, aperitivi e tutti i momenti in cui un buon calice serve ad aprire i cuori. A dire la verità dietro l’angolo c’è sempre la possibilità che l’altra persona, che desideriamo conquistare a cena, sia più resistente di noi e corriamo il rischio di dovere essere accompagnati a casa per eccessiva autostima nel nostro fegato. Molti di questi alimenti più che afrodisiaci andrebbero considerati “amorotici” ovvero cibi che fanno una crasi fondendo l’amore e l’erotismo esistente tra due cuori in condivisione.

Ho comprato delle ostriche freschissime, stasera avrò dalla mia parte un alleato per conquistare l’altro….

FALSO Le ostriche sono molluschi che molti considerano afrodisiaci anche perché, normalmente, si accompagnano con del vino o dello champagne di gran pregio. Le ostriche europee, provenienti da allevamenti francesi, belgi, spagnoli ad esempio, sono diverse dalle ostriche asiatiche per cui il rischio di trovare delle perle è inesistente. Le ostriche non sono afrodisiache per le loro proprietà chimiche e tantomeno per quelle nutrizionali, ma la loro fama è dovuta soprattutto a come si mangiano che è, per molti versi, un atto molto sensuale. Il prezzo e la difficoltà che prima c’erano di trovarle le rendeva sinonimo di lusso e di ricchezza. Si consumano molto raramente e in location del tutto speciali e spesso sono queste a rimanere impresse nel compagno di cena più delle ostriche mangiate. Se al momento del loro acquisto sono integre e ben chiuse, si possono conservare fino a una settimana, ma vanno lasciate chiuse nel loro guscio e in frigorifero. Un’ultima curiosità, le ostriche, al contrario delle più popolari ed economiche cozze, sono più buone se consumate nei mesi che contengono la lettera R incluso gennaio che tradotto dal francese si scrive “janvier”. Quindi una cena estiva afrodisiaca si può sempre organizzare sostituendo le ostriche con delle ottime e sicure cozze da allevamento perché gli effetti afrodisiaci comunque saranno più o meno gli stessi.

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Ho letto che posso usare il peperoncino come alternativa naturale al Viagra, ma non credo funzioni….

VERO Il peperoncino è un tesoro naturale che fra i tanti pregi contiene la capsaicina. Questo principio è caratteristico del peperoncino piccante e ha numerosi effetti positivi sulla nostra salute tanto che in taluni casi è consigliato in una dieta equilibrata. Fra i suoi effetti  simula il principio del farmaco Viagra dando vita però, anche al tipico rossore in viso che è una peculiarità solo dell’uomo. Infatti, nessun altro animale arrossisce in volto e questo fenomeno ci fa sembrare quantomeno imbarazzati agli occhi del compagno di cena senza averne magari motivo. Il peperoncino tende a migliorare la circolazione sanguigna generale e così la cena potrebbe essere sulla buona strada per essere inserita fra i migliori ricordi, ma la controindicazione più comune è quella di esagerare col suo uso. Si ottiene l’effetto di avere irritazione, forte lacrimazione e tanta sete da spegnere con vino o acqua. Tutti questi effetti “indesiderati” porteranno a ricordare in modo meno romantico una serata che invece aveva in partenza tutt’altro obiettivo.