La banca inglese Barclays è stata condannata dal tribunale di Roma a pagare oltre 85mila euro a un ex cliente per averlo indotto a sottoscrivere un mutuo in franchi svizzeri, un finanziamento all’apparenza molto conveniente ma che nascondeva una trappola.
Il cliente se ne è accorto al momento di effettuare una surroga: per estinguere il mutuo da 240mila euro fatto con Barclays e accenderne un altro, infatti, si è ritrovato a dover pagare oltre al capitale residuo (circa 220mila euro), la somma di 75.800 euro a titolo di “conguaglio cambio”.
Lo scherzetto era nascosto tra le righe del contratto, in una clausola – giudicata nulla dal tribunale romano nella sentenza del 27 dicembre scorso perché ambigua e poco trasparente – che stabiliva le modalità di calcolo della rivalutazione del capitale (che andava restituito nella valuta svizzera). E la forte rivalutazione del franco svizzero ha reso il conto dell’estinzione salatissimo.
Il cliente – dopo aver pagato – si è rivolto prima all’Arbitro bancario e finanziario e poi al giudice civile, ottenendo ragione in entrambe le sedi.
Oltre alla clausola di “rivalutazione” del capitale, sono stati considerati “equivoci” dal tribunale anche i diritti e gli obblighi negoziali, tanto da produrre “un significativo squilibrio ai danni del consumatore come si evince dall’ingente somma richiesta dalla banca” e riconoscere la responsabilità della banca.
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