Caro Test-Salvagente,
il 26 ottobre avete pubblicato una mia mail nella quale denunciavo addebiti non dovuti con H3g. Vorrei darvi degli aggiornamenti. Come raccontavo, mi sono accorto che mi venivano addebitati costi per Sms che in realtà sarebbero dovuti essere compresi nel prezzo dell’abbonamento all-in che avevo sottoscritto. Dopo aver chiamato e protestato con insistenza il servizio clienti, H3g mi ha restituito 44 euro più iva, come rimborso degli ultimi 6 mesi di disservizio, confermato dai tabulati.
Ad oggi però il problema non è ancora stato risolto e a quanto risulta dalle mie conversazione con il servizio clienti questo disservizio va avanti da marzo 2016, cioè da 9 mesi . Però 3 mi può rimborsare solo 6 mesi, cioè il periodo in cui possono vedere i dati sul traffico. Quindi i soldi che mi sono stati indebitamente sottratti nel periodo tra marzo e maggio resteranno nelle casse della compagnia telefonica, per un disservizio che non è stato segnalato ai clienti e che si protrae per un tempo inconcepibile per una compagnia telefonica.
A quanto ho capito, dalle contraddittorie informazioni fornitemi dal servizio clienti, solo chi fa reclamo avrà un (parziale) rimborso, per gli altri H3G si terrà quanto indebitamente sottratto.
Ho provato a chiedere perché la compagnia non abbia segnalato, in questi 9 mesi, sul sito o attraverso Sms, la possibilità di un disservizio così da permettere ai clienti di controllare le proprie spese e la risposta è stata un incredibile “Tanto non li leggete”.
Mi chiedo come sia possibile che non ci sia un controllo su queste aziende che possono, in maniera indisturbata, addebitare costi non dovuti per un periodo così lungo e poi non risarcire di tutto il dovuto i cittadini.
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Caro Ugo,
abbiamo chiesto di nuovo a Valentina Masciari, responsabile del servizio utenze di Konsumer Italia di rispondere alla sua lettera di protesta. Ecco le sue considerazioni
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Purtroppo non ci sono regole precise. Con H3g, certamente viene stabilito che si può richiedere, quindi consultare, il traffico degli ultimi 6 mesi dal momento appunto della richiesta a meno che non ci siano esigenze e condizioni molto particolari che giustifichino richieste diverse ma, di certo non rientrano in questa fattispecie.
Detto questo, consiglierei una richiesta mirata, circoscritta al periodo di interesse del lettore, cioè marzo, aprile e maggio 2016, la farei comunque, motivando la richiesta con la presenza di un errore della stessa compagnia e sottolineando che si configura un loro atteggiamento doloso su questa faccenda che non può essere archiviata con un semplice “Tanto non li leggete” da parte del servizio clienti: una cosa è inviare la segnalazione al cliente e dimostrare la propria buona fede, un’altra è non inviarla e sperare che nessuno se ne accorga o comunque magari che se ne renderanno conto una minoranza di clienti rispetto a quelli che in realtà hanno avuto l’esborso più alto del dovuto. Il consiglio è di continuare a pressare la compagnia e a esigere la verifica (e la restituzione di quanto non dovuto) per il periodo in questione e non solo sei mesi.