La sfida di Karro: produrre braciole di maiale senza antibiotici

CARNE AGRICOLTURA INTENSIVA

Negli States comprare carne allevata non ricorrendo all’uso di antibiotici è possibile. Karro si è impegnata nella trasformazione di carne senza antimicrobici non rinunciando al mercato “convenzionale”. Questo per venire incontro alle esigenze dei consumatori che mostrano un’attenzione crescente verso gli animali allevati senza l’uso degli antibiotici. Il perché è noto. L’uso intensivo di antibiotici nel bestiame può portare allo sviluppo di una resistenza ai farmaci da parte dei batteri. Questi batteri potrebbero poi attaccare sia gli animali, sia gli uomini che consumano carne.

Karro: 13 mila scrofe senza antibiotici

Karro è un’industria inglese di trasformazione di carne suina: ad oggi, una parte del suo allevamento (13mila scrofe) è allevata senza l’uso di antibiotici e prevede di aggiungerne 4mila nel corso del 2017 e 2018. Addirittura, a giugno di quest’anno ha registrato un suo logo per distinguere la produzione senza l’uso di antibiotici.

Difficile la commercializzazione in Europa

Ad oggi, ha conquistato i mercati americani ma non ancora quelli europei: nei negozi d’Oltreoceano la carne senza antibiotici è venduta in negozi dedicati mentre nel vecchio continente dovrebbe convivere con la carne “convenzionale”. Il problema che si pone, in questo caso, è come far passare il messaggio ai consumatori che la carne con antibiotici – che ancora fa parte della sua produzione – non è il “male assoluto”. Sentito da FoodNavigator, William de Klein, direttore di Karro, ha detto: “Il nostro è un modo molto diverso di produrre carne ed è una sfida convincere i consumatori che la carne accanto a quella senza antibiotici è ancora buona. Non c’è niente di sbagliato in questo, abbiamo sempre mangiato carne allevata con antibiotici”.

Il rischio che si assume l’imprenditore

Non c’è solo una questione di marketing. Aggiunge il direttore. “Ad oggi non ci sono incentivi per allevare e trasformare gli animali senza usare gli antibiotici e il rischio lo assume esclusivamente l’imprenditore”. Il rischio di cui parla de Klein ha a che fare con una situazione che non è escluso si possa verificare. Dato che al bestiame non vengono somministrati antibiotici, è necessario prestare la massima attenzione alla salute degli animali. La trasmissione delle malattie in un allevamento privo di antibiotici può avvenire tramite il traffico, gli animali selvatici o gli uccelli migratori. Per questo motivo, i maiali sono ospitati in strutture che li proteggono da un eventuale contagio.

 

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